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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2011 alle ore 19:03.

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Ha chiuso in rialzo (+1,32%) Credem dopo la diffusione dei dati del 2010. Acquisti anche su Rcs Mediagroup (+1,42%) che pure oggi ha presentato i conti dell'esercizio 2010. In rialzo anche Eni (+1%), Enel (+1,3%), Generali (+1,34%) e Banca Pop Mi (+1,5%). Chiusura positva anche per Ansaldo Sts (+3,68%), grazie a una commessa da 574 milioni di dollari per la metropolitana di Honolulu.

Euro sui massimi da 4 mesi
L'euro chiude sui mercati del Vecchio continente sotto i massimi di giornata (coincisi con i massimi degli ultimi quattro mesi e mezzo), ma sopra 1,42 dollari, mentre lo yen risale verso quota 81 sul biglietto verde. Il rialzo della divisa unica è legato all'aspettativa di un aumento dei tassi da parte della Bce. Il movimento è agevolato da vivaci acquisti tecnici (gli analisti non escludono una possibile, seppure estemporanea, salita fino a 1,45 dollari nei prossimi giorni) e dal riserbo con cui gli investitori sono costretti a guardare allo yen su cui pende la minaccia di interventi calmieratori da parte delle Banche centrali.

L'euro, depresso a metà mattinata dai dati sul deficit commerciale spagnolo, ha messo il turbo dopo il successo dell'asta spagnola a 3-6 mesi con tassi in calo. C'è però un'incognita che secondo gli esperti potrebbe tarpare le ali all'euro ed è l'imminente riunione dell'Eurogruppo (24-25 marzo). Un esito deludente del summit potrebbe determinare una nuova correzione dell'euro.

Petrolio e oro
I prezzi del greggio restano sempre in tensione in attesa dell'evoluzione della situazione in Libia, anche se ripiegano leggermente rispetto a ieri. A New York il greggio ha aperto in calo dello 0,7% a 101,58 dollari al barile. Il Brent del Mare del Nord, consegna maggio, è sceso di 23 cents a 114,73 dollari. Rischi di inflazione e tensioni in Medio Oriente continuano invece a spingere le quotazioni dell'oro che è scambiato a 1.431 dollari l'oncia e si sta riavvicinando al record storico di 1.444,95 dollari l'oncia toccato lo scorso 7 marzo.

Balzo per la Borsa di Tokyo
Deciso balzo in avanti oggi per la Borsa di Tokyo, che ha recuperato anche la festività della vigilia, guadagnando il 4,4% e portando il Nikkei a quota 9.608,32 punti. L'indice Topix ha registrato un progresso del 4,54%. Il mercato è ripartito su una nota rialzista, sostenuto dalla nuova immissione di liquidità da parte della Banca del Giappone sul mercato interbancario, dal rientro dell'allarme nucleare e dal raffreddamento dello yen. La BoJ ha lanciato in mattinata un altro massiccio salvagente finanziario pompando nel sistema altri 2.000 miliardi di yen (17 miliardi di euro) e portando così al livello record di 39.000 miliardi di yen (339 miliardi di euro) la somma complessiva immessa nel sistema bancario per sostenere l'economia nipponica. La rete di protezione messa in campo nel weekend dai Paesi del G7 per «raffreddare» la risalità dello yen, che era volato ai massimi storici (76,36 yen per dollaro) contro il dollaro, ha avuto effetto e il dollaro è risalito a 81 yen e l'euro a 115,38 yen . Il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda ha ribadito oggi che la BoJ «continuerà ad agire in modo appropriato, se necessario», definendo «significativi» gli acquisti sui mercati valutari finora fatti.

La situazione a Fukushima
A 11 giorni dalla tragedia che ha devastato il Giappone del nordest, l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha confermato che tutti e sei i reattori della centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo, sono ora collegati a una linea elettrica esterna. Ora i macchinari devono essere verificati e rimessi in funzione per ripristinare i sistemi interni di raffreddamento della centrale. La notizia ha avuto impatto positivo sul listino giapponese dove hanno ripreso terreno le quotazioni di Tokyo Electric Power, Toshiba (+12,78%), Furukawa Electric (+11,68%) e Fujitsu (+11,09%). Segni positivi anche sulle altre piazze asiaticheda Hong Kong +0,80% a Shanghai +0,34%; a Taiwan +0,48% ,a Seul +0,51% , a Sidney +0,01% , a Singapore +0,83% . In evidenza i titoli petroliferi, contrastate le materie prime.

Cina-Giappone
Il terremoto in Giappone avrà un impatto di breve termine sui rapporti bilaterali tra Cina e Giappone. Lo sostiene Yao Jian, portavoce del Ministero del commercio cinese, secondo quanto riferisce l'Agenzia Nuova Cina, durante una conferenza, Yao ha detto che le relazioni commerciali fra Cina e Giappone sono molto strette e che il Giappone è il terzo partner commerciale della Cina, la maggiore fonte di importazioni e la quinta maggiore destinazione per le esportazioni, secondo i dati della fine del 2010. Yao ha poi aggiunto che il prodotto interno lordo delle aree nord orientali del Giappone, quelle maggiormente colpite dal sisma, ammonta a circa l'8% di quello totale del Giappone.

Rischio inflazione
Il rischio di inflazione si è intensificato in Gran Bretagna come mostra l'indice dei prezzi al consumo schizzato a febbraio del 4,4% su base annua dal 4% di gennaio, il del livello più alto da ottobre 2008. Le stime erano per un rialzo al 4,2%. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,7% contro una previsione di +0,6%.

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