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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2011 alle ore 16:15.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2011 alle ore 10:02.
L'assemblea della Banca Popolare di Milano ha espresso un "no" forte e chiaro all'aumento da tre a cinque delle deleghe di voto chiesto dalla Banca d'Italia. L'aumento di capitale da 1,2 miliardi, invece, è stato approvato. La votazione sull'articolo 13 dello Statuto, che riguarda le deleghe, è stata tenuta per ultima: su 3.835 votanti, di cui 3.000 fisicamente presenti, 2.093 hanno votato "no" e 1.731 "sì". Undici sono stati gli astenuti. Applausi in sala. Come da prescrizioni statutarie, è stato rispettato il quorum dei due terzi, ma la proposta non sarebbe passata anche se si fosse ricorsi alla maggioranza semplice, la corsia accelerata prevista per provvedimenti di Bankitalia mirati alla stabilità.
Che cosa succeda ora con via Nazionale non è chiaro. "Non credo che lo sappia nessuno", ha detto il presidente Massimo Ponzellini, che la settimana prossima tornerà in Banca d'Italia. "Non mi sento - ha commentato - sfiduciato da questa assemblea. Hanno semplicemente ritenuto non fosse il momento idoneo per passare da tre a cinque deleghe".
Il presidente della Bpm ha anche affermato che le dimissioni del consigliere Franco Debenedetti, annunciate a mezzo stampa proprio in caso di bocciatura dell'aumento delle deleghe, non sono ad ora confermate. "Spero - ha affermato rispondendo alle domande in un incontro con la stampa tenuto dopo i lavori assembleari - di no, sarebbe una gran perdita. Non abbiamo nessuna notizia che altri consiglieri intendano dimettersi". Ponzellini ha voluto relativizzare la bocciatura dell'aumento delle deleghe che, ha annunciato, saranno comunque inserite in una nuova governance che spera di delineare entro l'anno, visto che la primavera prossima è da rinnovare l'attuale consiglio di amministrazione, che andrà in scadenza.
L'esito del voto assembleare è una vittoria muscolare dell'Associazione Amici della Bpm, che raccoglie le forze sindacali che rappresentano i circa 6.000 dipendenti-soci della Banca e che ne determina la governance. Il presidente Alessandro dall'Asta in assemblea ha parlato chiaro: "Siamo fra coloro che temono che attraverso un nuovo aumento delle deleghe possano prevelere in assemblea gruppi organizzati che privilegiano il capitale rispetto alla persona", ha detto. (TM News)
Di seguito la cronaca via sms dei nostri inviati all'assemblea:
16.15 - "Il gruppo Ligresti ha sempre onorato e rispettato tutte le scadenze e non ha scoperti", ha risposto Massimo Ponzellini, presidente di Bpm, a quanti chiedevano quale fosse attualmente l'esposizione della banca verso il gruppo. "L'esposizione è scesa negli ultimi tre, quattro mesi, ma attualmente non ho le cifre con me", ha aggiunto Enzo Chiesa, direttore generale dell'istituto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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