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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2011 alle ore 17:48.

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Chiusura pesante per Piazza Affari con l'indice FTSE MIB a -3,47% e il FTSE IT All Share a -3,29 per cento. Colpiti in particolare i titoli bancari: su tutti Unicredit che aggiunge ai tonfi dei giorni scorsi un altro -7,5 per cento. Meno marcato il ribasso delle altre piazze azionarie europee con il DAX 30 di Francoforte a -0,89%, il CAC 40 di Parigi a -1,67% e il FT-SE 100 di Londra a -1,06 per cento. Fattore che, unitamente al fatto che gli spread tra i BTp a 10 anni il corrispettivo Bund tedesco sono balzati al nuovo massimo di 210 punti, spinge molti investitori a ipotizzare che l'Italia sia finita nel mirino della speculazione internazionale.

La situazione ancora critica dei debiti sovrani nell'Eurozona e i dati negativi sul mercato del lavoro negli Usa hanno zavorrato New York. Wall Street ha chiuso in calo con il Dow Jones che ha perso lo 0,49% a quota
12657,20; il Nasdaq ha ceduto lo 0,45% a 2859,81 punti.

Banche sotto pressione a Piazza Affari
In una giornata di tensione sul debito italiano (lo spread Bund-BtP ha toccato un nuovo massimo) le vendite hanno colpito soprattutto le banche. Sui mercati influiscono le opinioni di alcuni analisti che ritengono il nostro sistema creditizio debole e a rischio bocciatura ai prossimi stress test. In giornata è peraltro uscita la notizia che l'Ue intende imporre una ricapitalizzazione forzata agli istituti di credito che non li passeranno. Unicredit, l'unica tra le grandi banche a non aver fatto l'aumento di capitale è, di conseguenza, la più bersagliata. E questo nonostante le rassicurazioni del governatore di Bankitalia, e presidente in pectore della Bce Mario Draghi che si è detto sicuro che le banche italiane supereranno l'esame. Forti perdite anche per Banco Popolare (-6,46%), Azimut (-5,6%) e Banca Popolare di Milano (-6,12%). Forti perdite anche per Intesa Sanpaolo (-4,56%).

Dati negativi dal mercato del lavoro negli Usa
Ad aumentare il pessimismo si aggiunge il dato negativo sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. A giugno il numero degli occupati infatti è salito solo di 18 mila unità, contro un atteso incremento di 90 mila unità. Rivisti al ribasso anche i dati di maggio ed aprile, che crescono rispettivamente di 25 mila e 217 mila unità, contro le 54 mila e le 221 mila unità inizialmente stimate. Il tasso di disoccupazione a giugno (calcolato su una diversa base statistica) è salito al 9,2% a giugno, contro il 9,1% di maggio. Gli analisti si aspettavano che restasse fermo al 9,1%.

Debiti sovrani sotto pressione
Sul fronte dei cambi, all'indomani della decisione della Bce di rialzare i tassi di interesse all'1,5 per cento, l'euro è debole. Le sue quotazioni sono scese in mattinata sotto quota 1,43 dollari per poi risalire dopo il dato sulla disoccupazione americana. Resta tesa la situazione dei debiti sovrani. Il rendimento del Btp decennale è salito al 5,24% e di conseguenza lo spread con il Bund si è ampliato ai massimi dall'introduzione dell'euro. Il differenziale di rendimento (termometro della stabilità di un paese) si è poi riportato attorno ai 227,5 punti. La paura di un contagio della crisi del debito nell'eurozona continua a tenere sotto pressione anche i titoli di Stato a breve dell'Italia con il tasso del biennale salito di 10 punti base al 3,42%. Per i bond a 2 anni della Grecia si registra intanto un nuovo record con il rendimento balzato di oltre 160 punti base al 30,40% per riportarsi poco sopra il 29%. In tensione anche i titoli di Stato della Spagna: il tasso del bond decennale è salito di 6 punti base al 5,67% e lo spread con il bund si è ampliato oltre 271 punti.

Mercati asiatici
La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,7%, ai massimi da 4 mesi e cioè al top dal terremoto dell'11 marzo. L'indice NIKKEI 225 ha terminato la sua corsa a 10.207,91 punti, grazie al raly dei titoli delle costruzioni.

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