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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2011 alle ore 22:10.
L'ultima modifica è del 18 luglio 2011 alle ore 17:40.

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Volano spread e rendimenti sui BTp
Tornando all'Europa e all'Italia, sorvegliato speciale, sembra che stress test e manovra non abbiano placato i mercati. Titoli di Stato e banche italiane continuano a essere bersagliati. Il rendimento del BTp decennale ha raggiunto la soglia del 6% lordo. Lo spread con il Bund tedesco è salito a 337 punti base a soli 10 centesimi dal record di 347 segnato la scorsa settimana. Anche in questo caso una bocciatura del mercato. In una nota gli analisti di Goldman Sachs definiscono «ambiziosi» gli obiettivi italiani di riduzione del deficit sotto il 3% nel 2012 e di pareggio di bilancio nel 2014. Se si vogliono raggiungere non basta la manovra appena varata, servono altri tagli. Secondo gli esperti della banca americana, la soglia di sicurezza per i tassi sui BtP italiani è il 7 per cento. Superato questo livello c'è il rischio che la situazione del debito pubblico diventi «problematica».

La Bce annuncia per domani "drenaggio" da 74 miliardi
La Banca centrale europea ha comunicato che la settimana scorsa non ha acquistato bond sul mercato secondario, nel quadro del piano Securities Market Programme avviato per far fronte alla crisi dei debiti sovrani supportando il mercato dei titoli di Stato dell'Eurozona.
L'Eurotower smentisce dunque indirettamente le voci di un suo intervento sui titoli italiani nei giorni in cui lo spread tra il Btp decennale e il corrispettivo Bund tedesco è volato a livelli record. La Bce ha precisato che martedì 19 luglio drenerà dal sistema 74 miliardi di euro di liquidità per sterilizzare gli acquisti di titoli di Stato fin qui realizzati.

Si impennano i Cds
La crisi del debito dell'Eurozona si fa sentire anche sul mercato dei credit default swaps, i derivati che assicurano sul rischio fallimento di un paese. L'indice Markit iTraxx sul debito sovrano dell'Europa occidentale ha raggiunto il record di 309 punti, segnalando un deciso deterioramento della percezione della qualità del credito. I Cds sul debito della Grecia sono balzati di 45 punti base a 2.460 punti - in base ai dati Cma - quelli su Italia e Spagna hanno segnato un rialzo di 15 punti base rispettivamente a 321 e 364, e i cds sulla Francia sono saliti di 6 punti base a 120 punti. Pressione anche sulla Germania con i Cds in rialzo di 4 punti base a 64 punti, il livello più alto da marzo 2009. I contratti su Irlanda e Portogallo registrano un aumento di di 24 punti base rispettivamente a 1.158 e 1.170 punti.

Pesanti le banche italiane nonostante gli stress test
Vendite generalizzate sul comparto del credito, nonostante i buoni risultati degli stress test. Dopo essere arrivato a perdere quasi il 5%, il titolo di Intesa Sanpaolo ha ceduto il 6,51 per cento all'apertura di Wall Street. Pesanti anche Unicredit (-6,36%), Banca Popolare di Milano (-4,65%) e Banca Mps (-7,22%). Male anche Banco Popolare (-6,67%) che ha passato gli stress test con più difficoltà delle concorrenti. Le vendite sul listino principale colpiscono poi Parmalat (-7,15%), Fondiaria - Sai (-7,88%) e Mediaset (-3,84%).

La capitalizzazione delle banche sotto il livello del patrimonio
I titoli bancari soffrono in tutta Europa. L'indice settoriale Eurostoxx perde circa l'1,60%. La capitalizzazione del comparto del credito - segnala l'agenzia Bloomberg - è scesa per la prima volta in due anni, sotto il livello del patrimonio iscritto a bilancio (book value). Questo dato rappresenta il valore totale degli asset (mobili e immobili) delle banche europee. L'ultima volta che si verificò un fatto simile risale al periodo da ottobre 2008 e aprile 2009, cioè all'apice della crisi finanziaria scatenata dal fallimento della banca americana Lehman Brothers.

Oro record
L'avversione al rischio spinge le quotazioni dell'oro, bene rifugio per eccellenza. Il prezzo ha raggiunto per la prima volta la soglia dei 1.600 dollari, raggiungendo un nuovo massimo storico di 1.600,10 dollari per oncia sul mercato spot, all'apertura degli scambi europei.

Euro in calo
La crisi dei debiti sovrani si fa sentire sulle quotazioni della moneta unica, che ha toccato un nuovo minimo storico contro il franco svizzero a 1,1374, per poi riuscire a recuperare a 1,1427. Nel rapporto con il dollaro la moneta unica viaggia attorno a 1,4040 (1,4152 gli ultimi scambi di venerdì scorso a New York) dopo essere scesa fino a 1,4027. Dopo la chiusura dei mercati Usa l'euro a New York è stato scambiato a 1,4110 dollari.

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