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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2011 alle ore 21:05.
L'ultima modifica è del 21 luglio 2011 alle ore 11:45.

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I leader dell'Eurozona hanno raggiunto un accordo per 109 miliardi (dal solo Fondo europeo) sugli aiuti alla Grecia: lo ha reso noto il presidente dell'Unione Europea, Herman van Rompuy, utilizzando il suo account sul social network Twitter poco prima delle ore 21. I leader dell'Eurozona sono «determinati» a salvare Atene e hanno preso impegni in questo senso, ha confermato il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine del vertice d'emergenza dei capi di stato e di governo.

Berlusconi: abbiamo lavorato bene, difeso l'euro
«Abbiamo deciso di supportare la Grecia come membro dell'euro e dell'eurozona. È un impegno formale» ha detto Sakozy, aggiungendo che «tutti i paesi dell'euro hanno deciso di essere al fianco della Grecia». I privati parteciperanno al salvataggio per una cifra pari a 135 miliardi di euro in 30 anni, ha poi annunciato il presidente francese. «Abbiamo lavorato bene, abbiamo difeso l'euro», ha detto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi al termine del vertice straordinario dell'Eurogruppo sulla crisi della Grecia.

Il costo totale dell'operazione: 160 miliardi
Il totale dei finanziamenti, ha precisato Berlusconi, è di 160 miliardi. «Il totale del finanziamento ad Atene, infatti, è di 109 dal Fondo Europeo», a cui si devono aggiungere altri «37 miliardi» dati su base volontaria dagli «istituti privati». A questa cifra, ha aggiunto il presidente del consiglio, si devono sommare altri stanziamenti vari per un totale «di 160 miliardi».

Trichet: è un default selettivo ma resterà un caso unico
La Grecia è un «caso eccezionale» e il default selettivo «una soluzione unica»: lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, parlando a Bruxelles dopo il vertice Eurogruppo. L'accordo raggiunto dai capi di Stato e di governo della zona dell'euro «è cruciale» per la stabilità finanziaria dell'area dell'euro e per la gestione del debito greco, ha aggiunto Trichet.

Le modifiche alla bozza
«Concordiamo di sostenere un nuovo programma di aiuti per la Grecia e, insieme con il Fondo monetario e la partecipazione volontaria del settore privato, a coprire pienamente il 'gap' di finanziamento". Così l'ultima versione della bozza di documento sottoposta al vaglio dei capi di stato e di governo. Dalla bozza é sparito qualsiasi riferimento preciso alle modalità dell'intervento dei privati (scambio di bond, 'rollover' e 'buyback').

Nella bozza si afferma che il Fondo salva-stati sarà messo in condizioni di agire secondo le nuove modalità «come veicolo finanziario il più presto possibile». Il programma per la Grecia «sarà disegnato, in particolare attraverso tassi di interessi più bassi e l'allungamento delle scadenze (dei titoli, ndr), in modo tale da migliorare la sostenibilità del debito e il profilo di rifinanziamento della Grecia». Sull'aiuto alla Grecia si afferma che gli stati e la Commissione europea «mobiliteranno tutte le risorse necessarie per fornire assistenza tecnica adeguata per aiutare la Grecia ad attuare le riforme». I paesi dell'Eurozona, poi, confermano la loro «inflessibile determinazione a onorare pienamente gli impegni sovrani individuali» considerando che la Grecia si trova «in una situazione grave unica» che richiede «una soluzione eccezionale».

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