di Mara Monti
Una giornata da dimenticare per le Borse eruopee trascinate al ribasso dal crollo di Wall Street. Neppure le parole del presidente degli Stati UnitiBarack Obama che si è detto «furioso» per il traglio del rating, sono servite a rassicurare la Borsa americana che si lascia alle spalle una seduta con ribassi del 5,5% per il Dow Jones che in tre sedute ha perso il 9% e la seduta di ieri rappresenta la peggiore dal 1 dicembre 2008, -6,6% l'indice S&P'500 e -6,9% il Nasdaq una perdita che tocca il 12% in tre sedute. Il Presidente degli Stati Uniti ha ripetuto che «per i mercati l'America rimane un paese da tripla A», ma i mercati ora temono una nuova fase recessiva.

Le vendite si sono abbattute su tutte le Borse del mondo fin dalle prime battute facendo lievitare gli acquisti dei beni rifugio per eccellenza come Treasurys, l'oro e il franco svizzero: ieri il Consiglio Federale svizzero si è riunito per discutere le conseguenze dell'apprezzamento del franco svizzero in rapporto sia al dollaro sia all'euro.

In Europa, la debacle temuta della vigilia è stata evitata, ma a pagare il prezzo più alto sono state le Borse, mentre i titoli di Stato a cominciate dai BTp sono stati beneficiati dagli acquisti della Bce: Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 2,35%, Londra -3,39%, Parigi -4,68%, Francoforte -5,0%, Madrid -2,44 per cento. Il nervosismo che accompagna i listini da giorni si è ripetuto con il settimo calo consecutivo: l'indice europeo Stoxx 600 è tornato sui livelli dell'agosto 2009, cedendo più del 4 per cento. Uno scivolone che si traduce in oltre 197 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati, indebolendo l'euro che ieri ha toccato 1,4240 dollari contro gli 1,4212 di venerdì. L'euro ha toccato i minimi contro il franco svizzero a 1,0640, perdendo l'1,8% contro lo yen. Ora i timori si spostano sui Cds della Francia: nonostante la conferma della tripla A da parte di S&P's, i credit default swap del titolo a 5 anni sono saliti a 165 punti base, 20 punti in più della chiusura di venerdì.

La giornata era iniziata con un tono completamente diverso tanto che a pochi minuti dall'avvio delle contrattazioni, Piazza Affari metteva a segno un rialzo del 4,8%, conquistandosi il titolo di migliore Borsa europea. L'euforia però è durata poco. Sono bastati i primi segnali negativi dei futures su Wall Street per fare cambiare segno agli scambi. Ma soprattutto gli ulteriori declassamenti delle agenzie governative Fannie Mae e Freddie Mac da parte di S&P's hanno rafforzato i timori sui rischi di un rallentamento dell'economia che non escludono l'avvio di una nuova fase recessiva. In questa incertezza, gli economisti stanno rivedendo al ribasso le previsioni di crescita insieme alle attese sulla politica monetaria della Bce: «Abbiamo ritenuto che in questa fase di incertezza, la Banca centrale europea difficilmente deciderà per un nuovo rialzo dei tassi entro la fine dell'anno» ha detto Nick Matthews, economista di Royal Bank of Scotland. «L'attenzione ora è sul deterioramento della crescita economia mondiale che rischia di entrare in una fase recessiva».

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