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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 23:00.
L'ultima modifica è del 06 settembre 2011 alle ore 16:42.

Wall Street ha chiuso in perdita per la terza seduta consecutiva, ma in netto recupero dai minimi iniziali. L'indice S&P 500 che era arrivato a perdere il 2,9% è finito poi a 1.165,25 punti con un calo dello 0,74% mentre il Dow Jones che era andato sotto quota 11mila è finito a 11.139,3 punti in ribasso dello 0,9%. Ancora meglio il Nasdaq Composite che cede lo 0,26%% a 2,473,83 punti. I timori per la crisi del debito sovrano in Europa hanno condizionato Wall Street che ha però ricevute alcune rassicurazioni dalla Fed sull'esposizione delle banche americane.
Il presidente Ben Bernanke in una lettera inviata a un senatore repubblicano lo scorso 14 luglio definisce l'esposizione netta delle banche americane al debito sovrano di Grecia, Irlanda e Portogallo «gestibile» e molto inferiore a 200 miliardi di dollari, anche se il default di un Paese europeo avrebbe conseguenze «su un largo raggio di mercati e istituzioni finanziarie».
Nuova chiusura in rosso per le Borse europee, con Piazza Affari che ancora una volta è risultata la peggiore del Vecchio Continente. A Milano l'indice FTSE MIB ha ceduto l'1,98%, mentre il CAC 40 di Parigi ha chiuso in ribasso dell'1,13% e il DAX 30 di Francoforte dell'1%. In controtendenza Londra (il Ftse-100 ha chiuso con un rialzo dell'1,06% a 5.156,84 punti) e Zurigo, che vola del 4,36% grazie alla decisione della Banca nazionale elvetica di fissare un tetto minimo al cambio con l'euro.
A Milano male i bancari con Intesa (-3,1% a 0,997 euro) scesa per la prima volta sotto quota 1 euro e Unicredit a -4,4%, dopo aver segnato un nuovo minimo dal marzo 2009 a 0,7635 euro. Giù anchecanche Montepaschi (-4,33%) e altri istituti, con l'eccezione di Mediobanca (-0,4%). Pesanti i titoli dell'auto, con Fiat Industrial che ha perso il 5,4% e Fiat il 3,87% mentre la controllante Exort é stato il peggiore del listino (-6,5%).
Le vendite sui mercati si sono accentuate dopo un mini-recupero intorno alle 16, seguito all'indice Ism non manifatturiero degli Stati Uniti ad agosto (migliore delle attese). Sugli scambi impattano le nuove indicazioni di Hsbc che ha tagliato le previsioni sull'economia globale indicando che eventuali misure di stimolo avranno effetti limitati nei prossimi due anni.
Indice Ism
I mercati quindi snobbano l'indice Ism non manifatturiero degli Stati Uniti è salito ad agosto a 53,3 punti (da 52,7 di luglio) battendo le attese.
Tresaury ai minimi da 50 anni
Oggi il rendimento del Treasury decennale americano ha toccato il minimo storico all'1,9066%, con gli investitori che continuano a temere per la crisi del debito dell'Eurozona e per la crescita globalee e vanno alla disperata ricerca di beni rifugio, per poi risalire a 1,97%. I rendimenti trenetnnali sono scesi di 4 punti base a 3,26% dopo un minimo a 3,18%, mentre i biennali sono stati fermi allo 0,19%.
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