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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2011 alle ore 18:42.
Il calendario delle ratifiche
Per diventare operativa questa modifica necessita dell'approvazione di tutti i 17 Paesi dell'Eurozona. Al momento ha ricevuto l'ok di otto Paesi (Francia, Belgio, Italia, Lussemburgo, Spagna, Grecia, Irlanda, Slovenia). È atteso per oggi (27 settembre) l'ok di Cipro. La Finlandia si pronuncerà il 28 settembre. Il Parlamento tedesco, come detto, voterà il fondo salva-Stati II il 28 e il 29 settembre. Il 29 settembre tocca all'Estonia, il 30 all'Austria. A ottobre si pronunceranno Malta, Olanda (entro la prima settimana nell'ambito del voto della manovra aggiuntiva), Slovacchia (11 ottobre) e Portogallo (non è stata ancora fissata una data).
Le incognite sul fondo salva-Stati II
Il documento approvato dai capi di Stato e di Governo lo scorso 21 luglio prevede che sia la Bce a dare l'impulso all'Efsf per gli acquisti dei titoli di Stato. Ma manca ancora un'infinità di dettagli: chi stabilirà in futuro quali titoli dovranno essere messi nel portafoglio Efsf, per quali importi, in che tempi e con quali finalità? Tutto quello che adesso la Bce e le banche centrali dell'Eurosistema svolgono autonomamente, in futuro rischia di essere regolamentato con una dose - forse - massiccia di politica.
Il fondo salva-Stati III
In ogni caso, quello su cui stanno votando i governi è un potenziamento limitato rispetto alle nuove proposte avanzate negli ultimi giorni, che tengono conto degli sviluppi della crisi finanziaria ad agosto. Si vocivera di un potenziamento a circa 2-3mila miliardi, secondo molti addetti ai lavori indispensabile per poter prepararsi a sostenere altre economie dell'area, fra cui Spagna e Italia, attraverso l'acquisto di bond sul mercato secondario. Ma non sono mancate voci/richieste di un fondo a capacità illimitata garantito dalla Bce.
«Stiamo ragionando sulla possibilità di dotare l'Efsf di un effetto leva più importante per dargli più forza», ha spiegato il Commissario Ue in un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt.
Una visione che troverebbe il favore degli Stati Uniti dato che il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner ha proposto una dotazione di 200 miliardi con una leva finanziaria di 10 volte, che consentirebbe al fondo di arrivare appunto a quota 2mila miliardi, appoggiandosi alla Bei, la Banca europea per gli investimenti che procederà con l'indebitamento diretto sul mercato per finanziare il veicolo.
A quel punto il veicolo, con un potenziale di fuoco in grado di scoraggiare la speculazione sarebbe a disposizione dell'Efsf che lo distribuirebbe ai singoli Stati nel momento in cui dovessero esserci improvvise crisi di liquidità o di funding (come riporta il Sole 24 Ore il 25 settembre).
Una decisione, questa, che però non trova tutti d'accordo. A cominciare dal ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schauble, che ha detto senza mezzi termini che potenziare il fondo salva-Stati europeo Efsf sarebbe «un'idea stupida» e non avrebbe senso. «Se ne aumentiamo il volume e non capisco chi alla Commissione europea possa avere un'idea tanto stupida, il risultato sarebbe che gli Stati membri metterebbero in pericolo il rating "tripla A". Questo non funziona, non ha senso».
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