Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2011 alle ore 14:46.

My24
(Lapresse)(Lapresse)

Wall Street ha chiuso in rialzo per la prima volta in tre giorni dopo che la Federal Reserve ha affermato che l'economia americana si è rafforzata nel terzo trimestre dell'anno e in seguito alla pubblicazione del dato Adp sulla creazione di posti lavoro nel settore privato, andato meglio delle previsioni. Il Dow Jones sale dell'1,53% a 11.835,74 punti, il Nasdaq avanza dell'1,27% a 2.639,98 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,61% a 1.237,88 punti.

Borse europee
La Borsa di Milano estende il rimbalzo sulla scia di Wall Street, e dopo la debacle della vigilia che l'ha vista franare di quasi il 7%, l'indice Ftse Mib termina con un progresso del 2,31% a 15.272,31 punti, mentre il Ftse All Share guadagna il 2% a 16.114,82 punti. Il mercato resta comunque molto volatile, lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund si riduce leggermente rispetto agli ultimi livelli record, attestandosi sui 433 con un massimo odierno a 442 punti e un minimo a 423 punti. Recuperano terreno i bancari, in particolare Unicredit (+7,81% a 0,8005 euro) e Intesa Sanpaolo (+6,26% a 1,155 euro), che ieri hanno subito tracolli del 12,4% e del 15,8%, rispettivamente.

andamento titoli

Intanto Bankitalia ha smentito le voci su intevento d'emergenza a sostegno delle banche definendo «prive di fondamento e contrarie alle norme europee» la notizia pubblicata dal Messaggero, secondo cui la Banca d'Italia stessa si preparerebbe a un intervento di emergenza che «per esempio, assuma i titoli pubblici italiani detenuti dalle banche nazionali, in cambio dell'impegno ad acquistarne di nuovi a più lunga scadenza».

Referendum Grecia a dicembre?
Intanto cresce il consenso interno al premier greco George Papandreu che ieri ha lanciato la proposta di indire un referendum sul secondo piano di salvataggio. Secondo il ministero degli Interni il voto potrebbe essere fissato per dicembre.

Indice Pmi manifatturiero in calo a ottobre
L'indice Pmi di Markit sul settore manifatturiero dell'eurozona è sceso a 47,1 punti a ottobre dai 48,5 punti di settembre, la terza flessione consecutiva. La lettura, essendo sotto i 50 punti, indica una contrazione. L'indicatore sulla Germania segna un dato negativo per la prima volta dal settembre 2009, segnando 49,1 punti.

Euro/dollaro
Il dollaro rimane sopra la soglia degli 1,37 contro l'euro, attestandosi a quota 1,3726.

Petrolio in rialzo in attesa della Fed
Dopo tre sedute negative il Brent rimbalza, sulla speranza che oggi la Federal Reserve dia qualche segnale riguardo eventuali nuove misure a sostegno dell'economia Usa; ma il rialzo resta fragile a causa dei persistenti timori per la crisi del debito della zona euro.
A conclusione del meeting di due giorni, il Federal Open Market Committee potrebbe infatti dare qualche indicazione in merito a future misure di politica monetaria espansiva che potrebbero contribuire al rafforzamento dell'economia Usa, mettendo sotto pressione il dollaro.
Questo spingerebbe la domanda di asset come il petrolio, che beneficiano di un biglietto verde debole, poichè diventerebbe più conveniente per i detentori di altre valute.

Focus Borsa di Tokyo
La Borsa di Tokyo ha terminato la seduta di mercoledì in forte calo, con gli investitori che temono che il referendum in Grecia complicherebbe la risoluzione della crisi del debito in Europa. In chiusura, l'indice Nikkei dei 225 blue chips è sceso del 2,21% a 8.640,42 punti. Il più ampio indice Topix ha perso il 2,11% a 738,58 punti. Le vendite hanno colpito i titoli dellìauto da Honda (- 4,2%) a Toyota (-3,5%) a Mazda -5,4%. Pesante anche Nomura che ha lasciato sul terreno il 4,1% dopo aver annunciato la sua prima perdita in due anni nel trimestre luglio-settembre e un taglio dei costio di 1,2 miliardi di dollari.

Nel frattempo Sony ha rivisto al ribasso drasticamente le sue previsioni per l'intero anno fiscale al marzo 2012 che prevede di chiudere con un utile operativo di 20 miliardi di yen, un perdita netta di 90 miliardi di yen (820 milioni di euro) e un fatturato in calo a 6.500 miliardi di yen (59 miliardi di euro) contro i 7.200 miliardi precedentemente attesi.

A peggiorare il clima di sfiducia ha contribuito anche la notizia di una possibile fissione nucleare al reattore 2 dell'impianto nucleare di Fukushima gravemente danneggiato dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi