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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2012 alle ore 17:35.
L'ultima modifica è del 10 gennaio 2012 alle ore 15:20.

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Ma i piccoli risparmiatori hanno capito qualcosa sull'aumento di capitale di UniCredit? Prima il raggruppamento dei titoli (da 1 a 10) del 27 dicembre, poi la negoziazione in Borsa dei diritti di opzione (dal 9 gennaio al 20 gennaio) per aderire all'aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro proposto dalla banca di Piazza Cordusio. Diritti che consentono di sottoscrivere due nuovi titoli ordinari al prezzo di 1,943 euro.

Resta il fatto che se il 26 dicembre un'azione UniCredit valeva 0,69, il giorno dopo (per effetto del raggruppamento) ne valeva 6,9. Mentre oggi prezza intorno ai 2,5 euro al netto dei diritti. E poco più di 3 euro se si somma al prezzo dell'azione anche quello dei diritti (che nel frattempo è crollato da 1,3 a 0,8 euro pur includendo il rimbalzo odierno dell'80%).

In questo contesto diversi analisti si sono affrettati ad alzare proprio oggi il target price (prezzo obiettivo) del titolo con previsioni dai 4 euro in su.

Insomma, la confusione non manca. Quanto vale UniCredit? E dove può arrivare??

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza nel tentativo di provare a intercettare le prospettive borsistiche di una banca che, alle quotazioni attuali, capitalizza circa 5 miliardi di euro meno di quelli chiesti al mercato con questo aumento di capitale e meno della sua controllata polacca (Bank Pekao, di cui UniCredit detiene il 59,2%), solo per fare qualche esempio, sintomatici di multipli paradossali.

Come funziona l'aumento di capitale
Il consiglio di amministrazione della banca ha fissato il 4 gennaio 2012 in 1,943 euro per azione il prezzo dell'aumento di capitale nel rapporto di opzione di due azioni ordinarie di nuova emissione per ogni azione ordinaria o di risparmio posseduta.

È stato fissato anche un prezzo alle "opzioni" consegnate dalla banca agli azionisti che danno la facoltà di esercitare il diritto di acquisto di due azioni per ciascuna (sia ordinaria che di risparmio) già posseduta: le opzioni sono partite con un prezzo di 1,359 euro e sono negoziate anch'esse sul mercato come fossero delle normali azioni. Possono essere negoziate fino al 20 gennaio ed esercitate entro il 27 gennaio. I diritti di opzione non esercitati entro il 27 gennaio 2012 saranno offerti sul Mercato telematico azionario. Di solito in occasione di operazioni di aumento di capitale, il prezzo delle opzioni è tendenzialmente volatile. Lo riprova il fatto che ieri hanno perso il 63% (finendo a 0,47 euro) e oggi rimbalzano dell'80% (intorno a quota 0,8 euro).

L'operazione vista dai trader
Da ieri le azioni UniCredit in Borsa si sono "sdoppiate" tra valore del titolo "ex opzione" (al netto del diritto) e valore del diritto (codice Isin IT0004781446). Per confrontare pertanto il valore complessivo con quello precedente al 9 gennaio (prima dell'avvio dell'aumento di capitale) bisogna sommare valore ex cedola e valore del diritto di opzione. Un esempio? Alle ore 13 a Piazza Affari le azioni ex cedola valgono 2,44 euro e il diritto 0,86 euro. Per un totale di 3,26 euro. Questo valore, confrontato ai 3,9 dell'Epifania dà la dimensione del ribasso effettivo subito dal titolo in Borsa nelle ultime sedute (-23%). Dal 27 dicembre (giorno del raggruppamento) le "azioni piene" hanno perso il 52%.

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