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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2013 alle ore 10:40.

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L'elicottero AW101 di AgustaWestlandL'elicottero AW101 di AgustaWestland

Una tangente da dieci milioni di euro, ricavata all'interno di una mazzetta da complessivi 51 milioni su una commessa per la vendita di elicotteri al governo indiano, sarebbe stata pagata alla Lega Nord e, in parte, a Comunione e liberazione, per il sostegno alla nomina di Giuseppe Orsi al vertice della Finmeccanica.

E' questa l'ipotesi di reato su cui si è mossa l'indagine per corruzione internazionale della Procura di Napoli che ha portato all'arresto del presidente e amministratore delegato del gruppo aerospaziale controllato dallo Stato. L'indagine è stata trasferita a fine luglio dalla Cassazione alla Procura di Busto Arsizio (Varese), su richiesta di Orsi, per competenza territoriale in quanto la maggioranza degli indagati risiede in provincia di Varese, dove ha sede AgustaWestland, la società elicotteristica che Orsi guidava all'epoca dei fatti contestati.

E' cambiata la Procura ma le ipotesi d'accusa sono andate avanti e, dopo vari allarmi nei mesi scorsi, si è arrivati agli arresti eseguiti questa notte e alle perquisizioni in corso anche nella sede di Finmeccanica a Roma, in piazza Monte Grappa, operate dalla polizia giudiziaria. È ai domiciliari un altro top manager del gruppo Finmeccanica, Bruno Spagnolini, il delfino di Orsi che ha preso il suo posto come amministratore delegato di AgustaWestland.

Orsi ha sempre negato di aver commesso irregolarità e di aver pagato tangenti, così come le hanno smentite la Lega e Cl. Secondo le indagini la tangente che ha portato agli arresti di questa notte sarebbe stata pagata su una commessa da 556 milioni di euro per la vendita di 12 elicotteri da trasporto Aw101 al ministero della Difesa indiano, una gara internazionale aggiudicata nel febbraio 2010. La somma di 51 milioni sarebbe stata pagata dal vertice di AgustaWestland a intermediari residenti all'estero, Guido Ralph Haschke insieme al socio Carlo Gerosa, entrambi arrestati questa notte in Svizzera. Una quota della somma, dieci milioni di euro, sarebbe stata girata all'inglese Christian Michel, indicato nelle carte dei magistrati di Napoli come "uomo di Orsi": proprio questi dieci milioni sarebbero il «denaro tornato a Orsi per soddisfare le richieste di alcuni partiti politici italiani, la Lega Nord e Cl ed in particolar modo la Lega Nord che lo avrebbero appoggiato per la sua nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica».

Orsi, 67 anni compiuti il 24 novembre scorso, è stato nominato amministratore delegato di Finmeccanica il 4 maggio 2011 dal governo Berlusconi, dopo un braccio di ferro tra l'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che sosteneva Pier Francesco Guarguaglini, già da nove anni numero uno del gruppo che produce armi, aerei, elicotteri, satelliti, con 70mila dipendenti e 17,5 miliardi di euro di fatturato nel 2011. Grazie al sostegno della Lega Nord, il partito dominante nel varesotto dove ci sono le principali fabbriche dell'Agusta e dell'Udc, il cattolico Orsi è diventato così "capoazienda" della Finmeccanica, un gruppo che, sia per l'attività nelle armi sia per la forte esposizione internazionale, è un braccio del governo per la politica estera e custodisce molti segreti. In questo può essere paragonato all'Eni, il gruppo del petrolio e gas.

Orsi, esperto dell'area commerciale, è arrivato in Finmeccanica potendo esibire anche gli ottimi risultati commerciali dell'AgustaWestland, azienda che in realtà era stata risanata e rilanciata da Amedeo Caporaletti, il mentore di Orsi, considerato colui che lo ha sempre ispirato nelle principali scelte industriali. Caporaletti è stato subito nominato presidente di Alenia Aeronautica, bisognosa di ristrutturazione, oggi fusa con l'ex Aermacchi. Una delle prime, discusse mosse del tandem Orsi-Caporaletti è stato il trasferimento della sede legale di Alenia da Napoli a Venegono, in provincia di Varese, dove c'è l'Aermacchi, criticata come un modo di compiacere la Lega. All'Aermacchi lavora da anni, tra l'altro, la moglie di Roberto Maroni, il leader leghista amico e sponsor di Orsi, il quale in una telefonata intercettata il primo dicembre 2011 gli ha detto: "Io dico sempre comunque se non c'è Roberto Maroni a fare l'ultimo miglio, col cavolo che io qua c'ero, penso fanno tutti i bravi". E Maroni. "Esatto… esatto…".

Orsi è il primo manager che ha avuto una nomina dal governo Monti. Il primo dicembre 2011 infatti l'ex numero uno dell'Agusta è stato nominato anche presidente di Finmeccanica, in seguito alle dimissioni di Guarguaglini che, dopo l'arrivo di Orsi come capoazienda il 4 maggio di quell'anno, aveva mantenuto la presidenza con poteri sulle strategie e relazioni esterne ma era stato messo all'angolo da Orsi. Guarguaglini era stato indebolito da indagini giudiziarie per presunti fondi neri su di lui, ma soprattutto sulla moglie, Marina Grossi, che nel 2005 aveva nominato amministratore delegato della controllata Ams, poi divenuta Selex Sistemi integrati. Le indagini a carico di Guarguaglini sono state archiviate a fine 2012, mentre la moglie ha deciso di chiedere il patteggiamento a un anno di reclusione, non ancora formalizzato.

Proprio dal passato all'Agusta è emersa un'accusa che ha messo in difficoltà Orsi, a parlarne ai magistrati di Napoli è stato l'ex braccio destro di Guarguaglini, Lorenzo Borgogni. "Non mi dimetto", aveva detto Orsi a fine ottobre, malgrado la raffica di imbarazzanti intercettazioni telefoniche tra i manager e i mediatori protagonisti dell'indagine sulla commessa indiana. Orsi aveva scritto una lettera al premier Mario Monti, il 15 ottobre scorso, chiedendo un incontro di chiarimento. Monti non lo ha mai ricevuto, ma il governo non ha fatto nulla per intervenire con nomine di "insospettabili" sul vertice di Finmeccanica e prevenire il rischio che, in caso di affondo dei magistrati come molti sintomi lasciavano intendere, la società rimanesse senza guida. Come è puntualmente accaduto con gli arresti di questa notte. Orsi infatti ha tutte le deleghe per la gestione, come amministratore delegato e anche presidente di Finmeccanica.

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