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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2013 alle ore 09:40.
Pausa caffè per tre commercialisti di Bologna, fuori dalla sala Europa del Centro congressi. C'è chi è alla 14esima e chi alla 15esima edizione del convegno. «E' un appuntamento che non si può mancare» spiegano. Il più arrabbiato dei tre, F.Z., che pratica dal 1998 la professione «Il nostro mestiere è diventato un delirio, la professione sta morendo, siamo diventati dei segretari dello Stato». Troppa burocrazia a fronte di incassi pari a zero, concordano i due colleghi più pacati, «e non è l'effetto della crisi economica sulla professione, ma il problema è che si lavora sempre di più, con aggiornamenti costanti, ma senza più un'ora di straordinario riconosciuta, con preventivi murati e somme ridicole di compenso».
12.16 - Genova. A mattinata inoltrata, uno degli argomenti più seguiti, a Genova, dove i partecipanti a Telefisco hanno superato le 700 unità, è quello dell'Iva per cassa. «L'argomento – spiega un gruppo di funzionari della pubblica amministrazione – è interessante e sono stati puntuali i commenti di Benedetto Santacroce sulla scarsa adesione al precedente regime e sulle difficoltà di applicazione di quelo nuovo». Altre questioni gettonate riguardano, spiegano alcuni commercialisti, «l'imposta di bollo e la tassazione».
12.13 - Firenze. Platea gremita e attenta nella sede Telefisco di Firenze, da dove sono state inviate anche domande agli esperti dell'agenzia delle entrate. Interesse, in particolare, per la normativa sull'Iva e per le novità in tema di Imu, Irpef e Irap.
12.05 - Torino. Esauriti a Torino i posti nella sala principale e nelle tre salette allestite allo Starhotels Majestic, un gruppo di professionisti è stato sistemato in corridoio dove sono state allestite sedie e maxischermo per assicurare un regolare svolgimento dei lavori. I partecipanti commentano le relazioni: «Ho trovato molto interessante - dice Marco Corsetto, commercialista di Torino - l'intervento relativo alla nuova tassazione sugli investimenti». Tre giovani commercialiste di Torino, collaboratrici a partita Iva di due studi, parlano fuori dalla sala i lavori. «Mattinata interessante», dicono. Intanto la sala commenta con un brusio il passaggio del relatore sulla fatturazione semplificata. «Di solito - dice qualcuno dalla platea - quando si parla di semplificazione si finisce per complicare».
12.00 - Genova. Domenico Pisano, 63 anni, ragioniere commercialista. «C'è un continuo cambiamento delle normative, alle quale non si riesce più a stare dietro. Così si gettano le persone nel caos. Ed è inutile mettere sanzioni, se non si riesce a seguire le regole: siamo essere umani non computer. Non è possibile che le norme mutino ogni volta che in Italia c'è un cambiamento politico».
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