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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 19:53.
STEFANO MARUZZI, COUNTRY MANAGER DI GOOGLE ITALIA
«Amo gli Stati Uniti, ci sono stato almeno 200 volte. Due giorni prima del disastro, il 9 settembre 2001, avevo un volo per la West coast. La notte ho fatto dei sogni strani. Avevo paura. La mattina sono andato a Malpensa, poi sono tornato a casa. I miei colleghi sono rimasti bloccati dall'altra parte dell'Atlantico per qualche settimana, con il blocco dei cieli.
La sera dell'11 settembre ho spiegato a mia figlia Rebecca, che aveva 2 anni, cos'era successo. Aveva già viaggiato tanto e capì la portata di quella tragedia e l'enorme sensazione di incertezza dei mesi successivi. In ufficio, in quelle ore, seguimmo il tutto sulla Cnn, oggi si farebbe sul web. Capita la gravità della cosa mandammo tutti a casa. Ricordo lo stato di angoscia a migliaia di chilometri di distanza. Ai tempi lavoravo in Microsoft. Nel rapporto quotidiano con gli Stati Uniti mi ricordo l'innalzamento degli standard di sicurezza». (Testo raccolto da Luca Salvioli)
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