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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 08:43.
Sul federalismo la Lega non mollerà di un centimetro. Da qui al 14 dicembre, quando le Camere voteranno la fiducia al governo, il Carroccio spingerà per portare in consiglio dei ministri quanti più decreti attuativi possibili. Sperando che ci pensi poi il parlamento a fare la sua parte entro il 27 marzo, data di un ipotetico ritorno alle urne.
Il primo atto andrà in scena oggi a palazzo Chigi quando sarà approvato in via definitiva il terzo decreto legislativo dopo il federalismo demaniale e Roma capitale. Il testo dà a Sose Spa (insieme a Ifel Anci, Istat e ragioneria dello stato) il compito di fissare i fabbisogni standard degli enti locali nelle loro funzioni fondamentali.
Recependo le modifiche approvate dalla bicamerale la settimana scorsa con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario di Pd, Udc e Idv (che ha anche depositato un documento per motivare il suo "no"): comuni e province cominceranno a dire addio alla spesa storica nel 2012 per approdare definitivamente a quella standard nel 2017.
Intanto la bicamerale ha avviato l'esame del dlgs sul fisco comunale che assegna ai sindaci il gettito dei tributi immobiliari e introduce la cedolare secca dal 2011. Ieri è stato audito il presidente della commissione tecnica (Copaff) Luca Antonini che ha riassunto i contenuti del decreto. Le audizioni riprenderanno lunedì e martedì prossimo mentre oggi dovrebbero essere decisi i relatori (in pole ci sarebbero Luca Barbolini per la minoranza ed Enrico la Loggia per la maggioranza).
Dallo stesso La Loggia è giunto l'annuncio che la Lega attendeva. E cioè che un ritorno alle urne non fermerebbe l'attuazione perché l'emanazione dei decreti attuativi «rientra nell'ordinaria amministrazione» che un governo sfiduciato può portare avanti. Certo, bisognerà fare i conti con la tempistica dell'iter parlamentare che la delega fissa massimo in 60 giorni (più 20 di proroga) ma che in realtà varia da decreto in decreto. Tant'è vero che proprio sui fabbisogni il governo ha dovuto utilizzare la proroga.
Ma il cantiere del federalismo continua a essere operativo anche sul versante tecnico, anche per cominciare ad applicare al meglio le regole già arrivate in Gazzetta Ufficiale. Uno snodo centrale, sottolineato dal consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili nell'audizione di ieri mattina alla commissione parlamentare per l'anagrafe tributaria, è il ruolo dei sindaci nella lotta all'evasione. «Il punto essenziale – sottolinea Paolo Moretti, che ha portato in parlamento le idee dei professionisti – è evitare duplicazioni, e costituire una banca dati unica che ruoti intorno all'anagrafe tributaria e accolga, per esempio, le informazioni registrate all'agenzia del territorio». (Eu. B. - G. Tr.)