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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2011 alle ore 15:26.

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Josefa Idem allae olimpiadi di Pechino (Lapresse)Josefa Idem allae olimpiadi di Pechino (Lapresse)

"Siamo a un giro di boa". Metafora comune, quella che utilizzano vertici federali e tecnici di canoa e canottaggio azzurri, a poco più di un anno da Londra 2012 e con già in agenda gli appuntamenti di qualificazione olimpica che decideranno consistenza e peso specifico della squadra azzurra nel bacino di Eton, il Dorney Lake, campo di gara dei Giochi londinesi. Giro di boa per il naturale ricambio generazionale degli atleti, già iniziato il giorno dopo la conclusione di Pechino 2008. Se nella canoa all'eterna Josefa Idem si è affiancato nello slalom il fenomenale Daniele Molmenti, e si è in caccia dell'erede di Antonio Rossi (che pure un pensierino a Londra lo starebbe facendo, non avendo ancora mai ufficialmente annunciato il ritiro...), nel canottaggio le difficili Olimpiadi cinesi hanno imposto una ripartenza ancor più rapida, concretizzatasi nei buoni risultati ottenuti ai Mondiali neozelandesi di Karapiro dello scorso anno (6 medaglie, di cui 1 oro, 3 argenti e 2 bronzi, a confronto dell'unico argento conquistato in Cina dal quattro di coppia). La prova del nove, ovviamente, già quest'anno, quando saranno le qualificazioni olimpiche a dare l'esatta misura della rinascita azzurra.

Slalom d'oro - Il bronzo di Andrea Facchin e Antonio Scaduto nel K2 1000, l'argento da leggenda di Josefa Idem nel K1 500. Anche a Pechino 2008 la canoa azzurra ha fatto la sua parte nel medagliere dell'Italia, come accade ormai con regolarità da Barcellona '92 (prima, da ricordare l'argento nel C2 1000 di Dezi-La Macchia a Roma 1960). A Londra, però, l'asso su cui puntare arriva dallo slalom, ed è quel Daniele Molmenti di Pordenone, classe 1984, vincitore della Coppa del Mondo 2010. senza dimenticare che alle sue spalle già incalza il talento di Giovanni De Gennaro, campione del mondo junior. «Ci troviamo in una situazione ideale – ammette il direttore tecnico dello slalom, Mauro Baron – con un gruppo di sei-sette atleti che proprio ora sono al massimo del loro potenziale. E anche tra le donne sta sbocciando Maria Clara Giai Pron. La mentalità deve essere quella di non sprecare mai le occasioni, di cercare sempre l'impresa. E deve accompagnarci fino a Londra e oltre». Anche nella velocità non mancano le carte su cui puntare: «Occhio a Maximilian Benassi nel K1 1000 e a Michele Zerial nel K2 200 – avverte Gianni Mazzoni, che insieme al mito Josef Capousek ha sostituito il leggendario Oreste Perri – e anche tra le donne abbiamo un gruppo di ragazze i cui margini di miglioramento sono ancora tutti da scoprire». E Junior e Under23 fanno ben sperare anche per la canoa "canadese", che punta soprattutto a Rio2016.

La sfida di Josefa

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