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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 22:03.
L'ultima modifica è del 07 settembre 2011 alle ore 10:07.

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Ore 11,39. Salta la norma sulla certificazione dei debiti della Pa verso le imprese
Salta la norma sull'obbligo da parte delle pubbliche amministrazioni di certificare nero su bianco alle imprese che ne facciano richiesta il debito che hanno con queste. Il maxiemendamento ha cancellato infatti l'articolo 1-bis che era stato introdotto durante l'esame della commissione Bilancio e che era stato posto sotto la lente del Tesoro e della Rgs poiché rischiava di avere un impatto negativo sul debito pubblico. La norma dava anche la possibilità alle banche di poter riscattare questi debiti.

Ore 11,36. Li Gotti: dal governo un bel regalo agli evasori
«Altro che manette agli evasori. L'emendamento su cui il governo pone la fiducia, contiene un bel regalo ai grandi evasori», sottolinea il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell'Italia dei valori in commissione Giustizia al Senato. «La pena, infatti, può essere sospesa, a meno che non ricorrano due condizioni: che l'evasione sia superiore a tre milioni di euro nonché che l'evasione sia superiore al 30 per cento del volume d'affari. Insomma l'evasore che ha un volume d'affari di cento milioni di euro, può evadere per 29 milioni, avendo diritto alla sospensione della pena. Queste sarebbero le manette! Quali "amici" vengono così sfacciatamente protetti?».

Ore 11,28. Castelli contesta il maxiendamento: i boiardi romani non pagano
Il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Roberto Castelli. «È giusto - scrive l'esponente leghista in una nota - che le "caste" concorrano prima e più degli altri a fare sacrifici per dare il buon esempio. Ma c'é una super casta romana che non se ne vuole dare per inteso e vuole mantenere tutti i propri privilegi». Poi aggiunge «Infatti nel maxi emendamento del governo si può trovare una disposizione che esonera dal taglio delle indennità prevista per tutti gli organi costituzionali i super boiardi della Corte Costituzionale e della Presidenza della Repubblica. In questo momento il maxi emendamento é all'esame delle commissioni e la fiducia verrà votata solo stasera. C'é ancora tempo per cambiare questo testo». POi si rivolge a Napolitano. «Mi rivolgo al Presidente della Repubblica affinché intervenga a sanare questa...ciascuno la giudichi come crede».

Ore 11,16. Fino al 2013 il taglio alle indennità dei membri degli organi costituzionali
Il taglio delle indennità per i membri degli organi costituzionali varrà sino al 2013. Lo precisa il maxiemendamento su cui il governo ha posto la fiducia. Confermata l'esclusione dalla stretta, approvata dalla commissione Bilancio, per la presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale. La norma della manovra che prevede per i membri degli organi costituzionali una riduzione del 10% delle indennità di carica superiori a 90mila euro e del 20% di quelle superiori a 150mila euro varrà per Parlamento, governo e magistratura e sino al 2013.

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