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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 22:03.
L'ultima modifica è del 07 settembre 2011 alle ore 10:07.

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Ore 13,13. Il 53% degli italiani interessati dall'aumento dell'Iva sul vino
Tra i beni alimentari di largo consumo, l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto (Iva) interessa soprattutto il vino che è consumato dal 53 per cento degli italiani. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti del ritocco dell'Iva dal 20 per cento al 21 nel comparto agroalimentare. Oltre al vino, l'aumento dell'aliquota interessa - sottolinea la Coldiretti - tra le bevande la birra ma anche alimenti pregiati come i tartufi. A questi si aggiungono prodotti particolari come il propoli, la lana e il sughero. Coldiretti sottolinea che su gran parte dei prodotti alimentari e delle bevande tuttavia grava l'aliquota Iva del 4 per cento e pertanto non vengono toccati dalla manovra.

Ore 13,09. La Commissione europea promuove la manovra
La Commissione europea ha giudicato positivamente le nuove misure del Governo contenute nella manovra. Un intervento sull'Iva può avere un impatto «più dettaglio e più preciso sulle entrate future». Lo ha indicato a Radiocor il portavoce del commissario Ue Olli Rehn riferendosi alla manovra italiana. Il portavoce ha ribadito che la manovra varata ieri dal governo «conferma la determinazione delle autorità italiane a raggiungere i target di riduzione di deficit e debito». In ogni caso le misure anti-evasione sono considerate dalla Ue «giuste».

Ore 13,03: Bersani: manovra da irresponsabili
«È da irresponsabili andare avanti su una manovra che non può reggere, non può essere sopportata e che soprattutto sui ceti popolari e sui ceti medi». Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a Montecitorio lancia un appello al governo e alla maggioranza affinché «alla Camera si possano discutere proposte alternative, meno recessive e chiedere, senza danno, a chi può dare un contributo». Bersani chiede poi al ministro del Tesoro «di venire in parlamento per spiegare qual é il quadro di economia e finanza che evidentemente é da aggiornare visto che per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 abbiamo bisogno di una una manovra da 40 miliardi ora e poi da 55 nel 2013 e da 59 nel 2014. Cosa si sta scontando la recessione o l'inefficacia delle misure fatte fin qui?». Per Bersani «se si considera la delega assistenziale, il taglio delle detrazioni, il taglio ai servizi e l'aumento dell'iva si vede che stanno facendo cascare addosso tutta la manovra sui ceti popolari, sui ceti medi e sui servizi, anche perché la banderuola del contributo del 3% dai redditi sopra i 330mila euro può dare al meglio 140milioni di euro».

Ore 12,46. No al doppio prelievo per i dipendenti pubblici
Non ci sarà il doppio prelievo per i dipendenti pubblici a cui già è applicato il taglio dello stipendio previsto dalla manovra dello scorso anno (del 5% sopra i 90mila euro e del 10% sopra i 150 mila). E il contributo di solidarietà non sarà applicato nemmeno alle pensioni d'oro per le quali la manovra di luglio prevedeva già un contributo del 5% sopra i 90 mila euro e del 10% sopra i 150 mila. Lo prevede il maxi-emendamento alla manovra su cui il governo ha posto la fiducia. Il testo precisa che le disposizioni contenute all'articolo 9 della manovra dello scorso anno e all'articolo 18 della manovra di luglio «continuano ad applicarsi nei termini ivi previsti rispettivamente dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 e dal 1 agosto 2011 al 31 dicembre 2014». Il contributo di solidarietà, si legge ancora, «non si applica sui redditi» di cui alle suddette disposizioni.

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