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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 22:03.
L'ultima modifica è del 07 settembre 2011 alle ore 10:07.

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Ore 17,09. Medici pubblici infuriati sul contributo doppio di solidarietà
Medici pubblici infuriati contro la manovra economica messa a punto dal Governo. Il maxiemendamento presentato oggi al Senato introduce il cosiddetto contributo di solidarietà, il 3% di prelievo per tutti i redditi oltre i 300 mila euro, ma non riassorbe, quello del 5% per i dirigenti pubblici con retribuzione superiore ai 90 mila euro, che - a detta dei sindacati di categoria - colpisce principalmente i medici. «Oltre 10 mila medici pubblici - spiega il segretario nazionale della Fp Cgil medici - si ritroveranno quindi a pagare il 5% sulla propria retribuzione insieme ai 34 mila cittadini che invece pagheranno solo il 3%, deducibile, al di sopra dei 300 mila euro di reddito. Siamo tornati alla inaccettabile discriminazione per la quale il contributo di solidarietà del 5% sulle retribuzioni oltre i 90 mila euro e del 10% sopra i 150 mila viene pagato, anche a parità di stipendio, solo da chi lavora nei servizi pubblici, mentre il prelievo sui redditi valido per tutti gli altri scatta oltre i 300 mila euro e nella misura del 3 per cento».

Ore 17,00. Addizionali comunali Irpef differenziate per scaglioni di reddito
I Comuni potranno stabilire aliquote dell'addizionale comunale Irpef differenziate in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti dalla legge statale. Resta fermo che la soglia di esenzione è stabilita unicamente in base a specifici requisiti reddituali e deve essere intesa come limite di reddito al di sotto del quale non è dovuta l'addizionale comunale Irpef. e che, nel caso di superamento del suddetto limite, la stessa si applica sul reddito complessivo. La norma potrà avere notevoli ricadute operative per i sostituti d'imposta: i datori di lavoro dovranno infatti tener conto delle decisioni di ogni Comune di residenza dei propri dipendenti.

Ore 15,52. Baldassarri: l'Italia potrebbe avere bisogno di un nuovo pacchetto di misure per il prossimo mese
L'Italia potrebbe avere bisogno di un nuovo pacchetto di bilancio il prossimo mese, ha detto Mario Baldassarri a Bloomberg. « L'Italia potrebbe avere bisogno di un nuovo piano d'aggiustamento il prossimo mese poiché il pacchetto d'austerità da 54 miliardi di euro che deve essere votato oggi non convincerà la Banca centrale europea a continuare a comprare i titoli italiani. dice il presidente della commissione Finanze del Senato». «Quanto a lungo può la Bce continuare a compare i titoli del Tesoro italiano?» ha detto Mario Baldassarri in un'intervista a Roma oggi. «Tra tre, quattro settimane potremmo avere bisogno di un altro aggiustamento che sarà la vera risposta alla Commissione europea e ai mercati». Secondo Baldassarri l'Italia potrebbe dovere approvare un altro pacchetto con più «tagli di spesa e non aumenti delle tasse, riforme strutturali in termini di liberalizzazioni, privatizzazioni, vendita di edifici pubblici e così via». L'attuale piano si affida eccessivamente sugli introiti previsti dalla lotta contro l'evasione, ha aggiunto il parlamentare. «Non puoi dire ex ante quanto saranno le entrate fiscal, lo puoi dire solo ex post, tra tre o quattro anni, quando prenderai gli evasori e fai loro pagare le tasse», ha detto.

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