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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 22:03.
L'ultima modifica è del 07 settembre 2011 alle ore 10:07.

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Ore 19,35. Iniziata la prima chiama per la fiducia
Terminate le dichiarazioni di voto é iniziata la chiama dei senatori sul voto di fiducia chiesto dal governo sulla manovra.

Ore 19,30. D'Alema: si poteva gravare più sui ricchi
«Si poteva gravare di più sui più ricchi ed evitare una tassa su tutti i cittadini e sui più poveri, come l'aumento dell'Iva - ha spiegato il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, al Tg3 risponde così a proposito del giudizio positivo della Ue alle ultime misure contenute nella manovra. -. All'Europa non importa se le tasse le pagano i ricchi o i poveri, interessano i saldi. E noi vorremmo poter discutere in Parlamento della manovra e votare almeno qualche emendamento cosa che il governo ci impedisce di fare mettendo la fiducia».

Ore 19,13. Zanda: l'Italia sarà costretta a un'altra manovra
«L'Italia sarà costretta a un'altra manovra, più dura e più feroce, a causa dell'insipienza di questo governo», ha dichiarato intervenendo in aula al Senato, il vicecapogruppo del Pd, Luigi Zanda.

Ore 19,11. D'Alia: la manovra serve solo a risolvere i problemi della maggioranza
«Fino a due mesi fa il presidente del Consiglio escludeva ogni problema per l'Italia. Oggi arriva una manovra che serve più a risolvere i problemi della maggioranza che quella dell'Italia». Lo ha sottolineato il capogruppo dell'Udc al Senato, Gianpiero D'Alia, annunciando il «no convinto» dei centristi alla fiducia posta dal Governo sulla manovra. «Un governo che mente sui conti pubblici e fa il gioco delle tre carte con le coperture di spesa - afferma D'Alia - non è un governo serio. Gli italiani sono disponibili a fare sacrifici, ma vogliono sapere come e per cosa li fanno. Se il Governo non lo spiega in modo trasparente, non ha i titoli per guidare il Paese».

Ore 19,10. Rutelli: la manovra è la rottura delle promesse di Berlusconi
«Questa manovra stabilisce la rottura definitiva delle promesse di Berlusconi di "meno tasse per tutti", la fine di un'amplissima stagione di promesse, di ritornelli». Lo ha detto il leader dell'Api, Francesco Rutelli,
intervenendo in aula al Senato per le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal Governo sulla manovra. «Il Governo Berlusconi ha fatto ricorso a un diluvio di nuove tasse», ha aggiunto Rutelli, il quale, nel dichiarare il "no" alla fiducia, ha concluso: «Berlusconi pensa di salvarsi con la frase usata dai giudici di Milano, da lui poco amati: "Resistere, resistere, resistere". Non credo che andrà lontano».

Ore 19,05. Bricolo: fiducia condivisa e necessaria
«Condividiamo la scelta della fiducia posta dal Governo al decreto sulla manovra. È stata una decisione necessaria per fare in modo che la manovra sia approvata in tempi brevi, già oggi, per tutelare i risparmiatori e per dare, al tempo stesso, un segnale positivo ai mercati sul fatto che i conti dello Stato sono in sicurezza». Lo ha affermato Federico Bricolo, presidente della Lega Nord a Palazzo Madama. «Se le altre regioni del paese si fossero comportate diversamente, oggi la crisi non ci sarebbe. La Padania oggi soffre per colpe non sue e non è più in grado di reggere il peso del resto del paese, il nord non è più disposto a pagare per gli altri».

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