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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2012 alle ore 20:15.
L'ultima modifica è del 10 aprile 2012 alle ore 11:22.
«Per la prima volta ho detto no a Bossi», ha detto Rosy Mauro a Porta a Porta quando le hanno chiesto se anche il senatur le avesse chiesto di dimettersi. «Prima voglio difendermi. Sono stufa di assistere in questo paese al fatto che uno viene insultato e si deve dimettere e poi salta fuori la verità. Io faccio a modo mio». A proposito della Mauro, Calderoli conferma che «Il comitato della Lega composto da Maroni, dalla Dal Lago e dal sottoscritto le ha ufficialmente sollecitato le dimissioni».
Intanto Renzo Bossi ha formalizzato al Pirellone le sue dimissioni dal Consiglio Regionale della Lombardia. In una lettera ai militanti ha anche spiegato le ragioni delle sue dimissioni. Oggi è il giorno della "resa dei conti" nella Lega: stasera alla Fiera nuova di Bergamo si terrà un raduno, che ha come logo le scope, simbolo di pulizia. I triumviri riuniti a via Bellerio hanno stabilitò che stasera parlerà solo Maroni. Si aprirà la partita cruciale della successione del Senatur, Umberto Bossi, dopo l'inchiesta sui fondi della Lega Nord che sta spazzando via la classe dirigente del movimento, "cerchisti" in primis. Intanto dopo il figlio del Senatur si è anche dimesso il segretario provinciale della lega di Varese, Maurilio Canton, bossiano di ferro, che aveva partecipato giovedì scorso alla manifestazione pro-Bossi davanti alla sede di via Bellerio a Milano, nel corso della quale Roberto Maroni era stato più volte accusato di essere un «traditore». Ecco la cronaca della giornata.
Ore 19,46. Rosy Mauro: io messa in croce, voglio la verità
«Sulle dimissioni o su un passo indietro ognuno fa quello che si sente», ha detto la vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, durante la registrazione della puntata di Porta a porta, commentando le dimissioni del leader della Lega Nord, Umberto Bossi e del figlio Renzo, in seguito all'inchiesta sui fondi sottratti dalle casse del movimento. «Io mi sono sentita messa in croce, non ho fatto niente. Perché devo fare un passo indietro? Voglio la verità».
Ore 19,42. Rosy Mauro: ero asina a scuola, mai sfiorata dall'idea di prendermi una laurea in Svizzera
«Io ero asina a scuola. Non sono mai stata sfiorata dall'idea di prendermi la laurea in Svizzera», ha detto Rosy Mauro nella registrazione di 'Porta a Porta'. Mai avuto contatti con la Svizzera? «No. rispondo di me e del mio caposcorta», ha aggiunto, evitando di fare riferimenti diretti a Renzo Bossi.
Ore 19,16. Rosy Mauro; mai preso un euro
«Non ho mai preso un euro» dalla Lega nord: i soldi di cui parlano gli inquirenti sono «donazioni per l'attività sindacale» del Sinpa. Lo precisa Rosy Mauro, nel corso della registrazione a "Porta a porta". «A Rosy Mauro la Lega non ha mai dato un euro. Ma c'è la donazione del partito al Sindacato padano. Tutto è tracciabile dai bonifici. Ci sono estratti conto del sindacato con la mia firma, e si può verificare ciò che si vuole. Io non ho mai preso un euro». Rosy Mauro ha detto che «il partito era assolutamente informato delle donazioni al sindacato». E ha aggiunto: «Tutti lo sapevano, anche Bossi, perchè non c'era niente di illegale».
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