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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 16:51.

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Dopo l'esito delle amministrative in Lombardia e in Veneto, il Carroccio sembra si prepari a scaricare il leader storico, Umberto Bossi, e con lui il suo cerchio magico. Si comincia dalle cose più semplici. I maroniani in via Bellerio, la sede storica della Lega a Milano, già pensano di cancellare il nome "Bossi" dal simbolo del partito. La decisione è in discussione in queste ore, e i maroniani, ormai alla guida del partito, sono intenzionati a darsi una nuova immagine. Sul logo dunque dovrebbe rimanere il nome Lega Nord (anche se si parla sempre di più di un partito federalista moderato, quasi "centrista"), ma il nome del padre fondatore dovrebbe essere eliminato già dopo il congresso federale di fine giugno.

Per i vertici della Lega le amministrative vengono interpretate come la conferma di ciò che era già in atto: vincono gli uomini di Maroni, perdono quelli di Bossi; o, almeno, quelli legati all'immagine del vecchio partito. È questa la lettura che si dà del successo di Flavio Tosi a Verona, riconfermato sindaco in questa tornata elettorale, e delle sconfitte di Monza, dove il primo cittadino leghista non andrà nemmeno al ballottaggio, di Cassano Magnago e di Mozzo, i paesi di origine rispettivamente di Bossi e Roberto Calderoli.

La Lega, considerando che è andata al voto da sola rompendo l'alleanza col Pdl, ha avuto una sostanziale tenuta dei voti. Ma sembra proprio che il "popolo padano" abbia voluto dare un messaggio bocciando le città simbolo della dirigenza tradizionale del partito o preferendo l'astensionismo (a Monza l'affluenza è calata del 14%).

Ora lo sguardo è già puntato ai congressi nazionali in Lombardia e Veneto, dei primi di giugno, e a quello federale, di fine giugno. Per la segreteria nazionale ci sono due nomi in pole position, a questo punto, forti anche del risultato di ieri: Flavio Tosi e Roberto Maroni. Per quest'ultimo, nel caso non riuscisse a raggiungere la leadership, ci potrebbe essere già pronta la candidatura per le elezioni regionali in Lombardia. Che, la Lega è pronta a scommettere, avverranno con un certo anticipo rispetto al 2015. In via Bellerio si parla già del prossimo autunno, o, al massimo, della primavera del 2013.

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