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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2012 alle ore 17:41.
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, sotto attacco per le vacanze costose che, in base ad alcune inchieste giornalistiche, gli sarebbero state pagate da Pierangelo Daccò, oggi dichiara sulle pagine del Corriere della Sera: «Non rifarei le vacanze, soprattutto considerato il momento di crisi».
Nelle stanze del Pirellone i partiti di opposizione del centrosinistra giudicano l'intervista una sorta di "excusatio non petita". Ma a dare la stessa valutazione sono anche i leghisti, alleati del Pdl, che guardano alle parole del governatore come ad un tentativo di salvarsi e uscire dall'angolo in cui è stato messo dalla continua fuga di notizie.
A mettere in crisi la giunta Formigoni sono state, nell'ultimo anno, le numerose inchieste a carico di ex assessori e consiglieri regionali della Lombardia (dieci in tutto); poi con le paginate sulle costose vacanze alle Antille, documentate da foto e assegni, il governo lombardo si è ritrovato su un terreno scivoloso. Tanto che ad aprile ci sono stati due mini-rimpasti di giunta nel giro di un solo mese.
È proprio la Lega che in Lombardia in queste ore sta valutando cosa fare nei prossimi mesi, e già riflette su possibili elezioni regionali anticipate, tra ottobre 2012 e marzo 2013. Due i test: le elezioni amministrative di oggi e domani, il congresso federale della Lega di fine giugno.
Per la Lega le piazze più importanti in queste amministrative sono Verona, Monza e Como. In base ai risultati che il Carroccio otterrà in questi centri farà una valutazione dell'impatto sull'elettorato delle inchieste e degli scandali che hanno colpito anche diversi esponenti leghisti (dall'ex tesoriere Francesco Belsito alla vicepresidente del Senato Rosi Mauro, entrambi espulsi dal partito, fino al figlio dell'ex senatùr, Renzo Bossi). Il risultato è interessante soprattutto perché stavolta il Carroccio si presenta da solo.
Poi durante il congresso federale i grandi elettori suggeriranno cosa fare in Lombardia. Se la spinta sarà quella di tagliare il cordone ombelicale con l'attuale amministrazione Formigoni, i candidati possibili del Carroccio per le elezioni regionali in Lombardia sono Roberto Maroni, nel caso non diventasse segretario federale del partito, o Attilio Fontana, sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia.
Intanto in Lombardia, la regione più importante per la Lega in questa tornata elettorale (escludendo la città di Verona), verranno rinnovate 126 amministrazioni, di cui 101 sotto i 15mila abitanti e quindi a turno unico, mentre in 25 centri si potrebbe andare al ballottaggio. Gli elettori chiamati a votare sono 1,26 milioni. La Lombardia è uno dei territori con maggiore affluenza alle urne: alle ore 12 era pari al 13,9%, contro il 16,4 del 2007 (dietro solo all'Emilia Romagna, col 15,1%).
Il ministero dell'Interno ha intanto diffuso i dati di affluenza alle ore 19 di tutti i Comuni italiani delle Regioni a statuto ordinario. Si è recato alle urne il 38,13% degli aventi diritto, con un calo dell'1,27% rispetto alla precedente tornata delle amministrative.
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