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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2012 alle ore 09:30.

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Per ora tra Pd e Pdl è finita in parità. Nei 26 comuni capoluogo in cui si è votato la scorsa domenica sono stati eletti 7 sindaci: tre del Pd, tre del Pdl e uno della Lega. Per essere precisi dovremmo parlare di "blocco Pd", "blocco Pdl" e "blocco Lega" perché nella maggior parte dei casi ognuno dei partiti principali si è presentato insieme ad altri della stessa area politica oltre che a numerose liste minori. Ciò premesso, il Pd ha vinto a La Spezia, Pistoia e Brindisi; il Pdla Gorizia, Lecce e Catanzaro. Tosi ha vinto a Verona. Negli altri 19 capoluoghi deciderà il ballottaggio. Non c'è parità invece se il conteggio si fa a livello dei comuni sopra 15mila abitanti: le elezioni hanno prodotto un vincitore in 37 casi su 157 (compresi i comuni capoluogo) e qui la partita è finita 25 a 7 a favore del Pd. Gli altri cinque vincitori sono divisi tra Lega (2), Terzo polo (1), lista civica (1), Terzo polo alleato alla sinistra ma senza il Pd (1). In sintesi, in ben 120 comuni la vittoria verrà assegnata al secondo turno. Le elezioni non sono finite lunedì scorso ma finiranno lunedì 21 dopo che si sarà giocato il secondo tempo della partita elettorale.

I ballottaggi
Lunedì 21 la prima cosa da vedere sarà l'affluenza alle urne. Sarà più bassa o più alta rispetto al primo turno? Soprattutto sarà interessante vedere la sua variazione tra una città e l'altra. Una bassa affluenza può significare molte cose: non competitività dei candidati, indifferenza degli elettori, scarsa capacità di mobilitazione dei partiti. Se invece la partecipazione sarà buona vuol dire che dopo la loro prima preferenza (espressa al primo turno per uno dei perdenti) gli elettori sono disposti a mettere in campo una seconda preferenza a favore dell'uno o dell'altro dei candidati rimasti. Voteranno il candidato meno sgradito. E in questo caso saranno proprio queste seconde preferenze a decidere il risultato.

Fatta questa premessa vediamo i dati cominciando dai 19 capoluoghi in cui si voterà domenica e lunedì 21. In 9 casi (Como, Monza Alessandria, Asti, Piacenza, Frosinone, Rieti, Isernia e Trani) i "duelli" vedono un candidato del Pd contro uno del Pdl. In 4 comuni il candidato del Pd sfida un candidato del Terzo polo (Genova, Cuneo, Lucca e L'Aquila). In due casi (Palermo e Belluno) il candidato del Pd affronta un altro candidato di sinistra. Negli altri due capoluoghi siciliani al voto (Agrigento e Trapani) è il candidato del Pdl a sfidare quello del Terzo polo. A Parma il candidato del Pd è contrapposto a quello del Movimento 5 Stelle, mentre a Taranto il candidato del Pd sfida un candidato di un'alleanza di destra senza il Pdl. La varietà delle sfide è notevole.

Lo stesso è vero per l'insieme di tutti i 120 comuni al ballottaggio. Anche qui le sfide più numerose (57 comuni) sono quelle che vedono contrapposti un candidato del blocco-Pd contro uno del blocco-Pdl. Queste sono anche le sfide più interessanti non solo perché essendo più numerose sono statisticamente più significative, ma anche per il motivo che ci daranno informazioni utili per capire in che misura i candidati sostenuti dai due maggiori partiti sapranno allargare la loro base di consensi pescando voti al di fuori del loro bacino elettorale ristretto. Dopo il primo turno si sono molto enfatizzati i risultati ottenuti dai singoli partiti. È un errore perché la presenza di troppe liste minori impedisce di fare delle valutazioni realistiche. I ballottaggi saranno invece un test molto più significativo. Anche se si tratta pur sempre di elezioni comunali e quindi influenzate da fattori locali e personali, l'esito ci farà capire molte cose sulle motivazioni degli elettori, le relazioni tra i partiti, la loro capacità di mobilitazione, la sommabilità dei loro elettorati e quindi sulla reale consistenza degli schieramenti.

Quali saranno gli accordi tra Pdl e Lega o tra Udc-Terzo polo e Pd-Pdl? Grillo ha già detto che non farà accordi ma gli elettori del suo movimento come si comporteranno? E, indipendentemente da eventuali accordi ufficiali tra partiti, gli elettori della Lega voteranno i candidati del Pdl per cercare di impedire la vittoria dei candidati targati Pd? E gli elettori del Pdl voteranno Lega in quei comuni dove sarà il candidato del Carroccio a rappresentare lo schieramento di centro-destra? E gli elettori dei partiti e delle liste del Terzo polo che faranno? Sono tutte domande da cui dipenderà non solo l'esito di queste elezioni ma anche le scelte che tutti i partiti faranno in vista delle prossime politiche. Questo vale soprattutto per il Pdl.

La difficile sfida del Pdl
Nei 19 capoluoghi al ballottaggio il candidato del blocco-Pd è arrivato primo in 12 casi. I candidati del Pdl sono arrivati primi solo in tre casi (Frosinone, Isernia e Trani), come quelli del Terzo polo (Cuneo, Trapani e Agrigento). Orlando a Palermo è l'altro candidato arrivato primo. Contando anche i secondi arrivati, i candidati sindaco ancora in corsa per il Pdl sono in totale 11 contro i 17 del Pd. Ma di questi 11 solo i 3 arrivati primi nei comuni citati sopra hanno concrete possibilità di vittoria. Queste possibili vittorie sommate a quelle già ottenute al primo turno farebbero un totale di 6 capoluoghi conquistati su 26 in palio. Se gli elettori moderati non andranno a votare e non convergeranno sui candidati moderati per il Pdl e tutto il blocco di centro-destra sarà una brutta sconfitta.

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