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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2012 alle ore 14:28.

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Italia-Inghilterra (Reuters)Italia-Inghilterra (Reuters)

Primo comandamento: dimentichiamo le statistiche. A volte, anzi spesso, i numeri snocciolati per riempire pagine di giornali alla vigilia di una partita sono davvero fine a se stessi. Inutile riempirsi la bocca col fatto che da 35 anni non gli inglesi non ci fanno neanche il solletico. L'Italia di Prandelli non è né quella di trent'anni fa, né quella di dieci anni fa, né quella di due anni fa.

Quella di Hodgson figuriamoci, quella è nuova di zecca, un mix tra il carattere forgiato da Fabio Capello e i dettami di Roy Hodgson, eterno incompiuto certo, ma anche l'uomo che con una mossa secca in corsa ha ribaltato le sorti di una partita che si era messa malissimo contro la Svezia di Ibrahimovic. E in più, rispetto a quella gara, ha recuperato un certo Wayne Rooney che si è presentato con un gol partita che ha steso l'Ucraina. A Kiev, questa sera, sarà una bella battaglia tra due squadre che ostentano sicurezza ma si temono assai.

Né Prandelli né Hodgson infatti intendono scoprire le carte un attimo prima del dovuto. In casa azzurra lo ha fatto involontariamente Barzagli (cazziato a dovere, immaginiamo), accennando alla necessità di difendere bene a quattro contro la formazione inglese. Non che il sospetto non ci fosse venuto, ben inteso. La difesa a quattro, da quando è tornato disponibile il centrale juventino, è la soluzione più logica che libera la risorsa di De Rossi per il ruolo a centrocampo che più gli si addice. L'unico dubbio difensivo di Prandelli è il ballottaggio a destra tra Maggio e Abate.

Per il resto la coppia centrale, orfana dell'infortunato Chiellini, sarà formata da Bonucci e Barzagli con Balzaretti cursore a sinistra. A centrocampo le certezze si chiamano Pirlo, De Rossi e Marchisio metre un grosso punto interrogativo pende sulla testa di Thiago Motta, un cavallo di battaglia di Prandelli che al momento risulta acciaccato.Quanto, lo sapremo solo tra poche ore. Il ct azzurro assicura che anche i giocatori scopriranno solo nella pancia degli spogliatoi se indosseranno la pettorina e si accomoderanno in panchina o la maglia da titolari. Nel caso la forma fisica di Thiago Motta non fornisse sufficienti garanzie di tenuta, Montolivo è pronto a prendere il suo posto dietro alle punte Balotelli e Cassano, con Di Natale destinato quasi sicuramente alla staffetta

Facilmente ipotizzabile anche la formazione di Hodgson con Hart in porta, la solita difesa a quattro difesa a quattro formata da Johnson, Terry, Lescott e Cole; un centrocampo con Milner, il regista Gerrard, Parker e Young e Rooney e Welbeck (o Carroll) davanti. A logica dovrebbe essere l'Inghilterra a giocare all'italiana, ben coperta in difesa e pronta a ripartire in contropiede. Due gli uomini chiave di Mr Hodgson: Gerrard, dai cui piedi passano tutti i palloni da trasformare in idee, e Rooney , il cattivo ragazzo (per abusare di un termine particolarmente di moda) tanto disciplinato quando si tratta di dar manforte alla squadra in fase di difensiva e pronto al sacrificio di arginare il portatore di palla avversario.

La propensione al gioco di rimessa degli inglesi è un invito a nozze per un'Italia che avrà la possibilità di imporre il proprio gioco, pronta ad approfittare di eventuali distrazioni di Terry e Lescott con l'imprevedibilità di Cassano e Balotelli. La Germania, grande favorita di questo Europeo, attende famelica di conoscere il nome della prossima preda e di verificarne, soprattutto, lo stato dell'arte.

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