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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2012 alle ore 17:08.
La nomina di Orfeo a direttore del Tg1 ha avuto quattro voti contrari in Cda, peraltro trasversali, due dal Pdl, due dai consiglieri che le associazioni della società civile hanno indicato al Pd.
Il problema sta nel metodo, non nel merito. Nella settimana precedente la nomina, i vertici, dopo aver scartato il nome di Monica Maggioni, non gradita a parte della redazione per la firma di un documento di appoggio a Minzolini, aveva raggiunto un'intesa con i consiglieri sul nome di Marcello Sorgi, che era stato già contattato e incontrato personalmente. Poi, improvvisamente, il dietrofront e la scelta di Mario Orfeo. Cos'è successo?
Le voci parlando di un veto di Angelino Alfano su Sorgi ma non ci sono conferme. Sta di fatto che i consiglieri d'accordo con la scelta di Sorgi (Pilati, Todini, Colombo e Tobagi) hanno votato contro Orfeo, che ha avuto i voti di due consiglieri Pdl, di De Laurentiis dell'Udc, del presidente Tarantola e del consigliere del Tesoro Pinto.
La Rai non può diventare autonoma dalla politica senza una modifica, tra le altre, delle norme sulla nomina del consiglio di amministrazione, che non può restare in mano al Parlamento e sulla proprietà dell'azienda, che non può restare al Tesoro.
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