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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2012 alle ore 17:09.
Qualcuno, prima o poi, dovrà spiegare perchè la Rai ha accettato di avere delle frequenze di trasmissione non coordinate con i paesi esteri e a rischio interferenza da parte delle emittenti locali.
Non passa giorno senza che arrivino segnalazioni di cittadini che non ricevono o ricevono male il segnale del servizio pubblico, pur pagando regolarmente il canone, da Ravenna a Cerignola, dalla Liguria alla Sicilia. Tali segnalazioni non superano il muro dei blog e dei giornali locali, perchè questa materia sembra vietata per i Tg nazionali.
Non a caso, il decoder Tivùsat (società controllata da Rai e Mediaset: ma in quale altro paese europeo può esistere una situazione del genere, senza che l'Antitrust intervenga?) ha raggiunto un milione e 700mila carte attive.
L'origine di tutto questo sta nel come si è attuato il digitale terrestre in Italia e da come si sono assegnate le frequenze regione per regione, spesso non rispettando il Piano approvato dall'Autorità per le comunicazioni.
Che poi un modo per vedere i canali Rai, in molte situazioni, ci sarebbe, basterebbe avere il decoder adatto...Ma nessuno lo dice ai cittadini...
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