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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2013 alle ore 15:00.
L'ultima modifica è del 06 marzo 2013 alle ore 10:06.

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Nella foto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani (LaPresse)Nella foto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani (LaPresse)

Ore 12,12. Renzi lascia la direzione, non interverrà
Il sindaco di Firenze e "rottamatore" del partito Matteo Renzi ha lasciato la sede della direzione nazionale del Pd. Il sindaco di Firenze ha ascoltato la relazione del segretario Pierluigi Bersani e i primi interventi, tra cui quello di Dario Franceschini e, secondo quanto si apprende, non prenderà la parola.

Ore 12,11. Fassino: far vivere le 8 proposte nel Paese
Interviene sul palco della direzione nazionale del Pd Piero Fassino. «Occorre fa vivere le otto proposte nel Paese», ricorda. «Condivido pienamente la proposta politica e programmatica», dice il sindaco di Torino, avanzata da Pier Luigi Bersani, «ora chiediamo agli altri di misurarsi con questa proposta».

Ore 11,55. Scalfarotto: o cavalchi l'onda o sei travolto
Ivan Scalfarotto interviene alla direzione del Pd e ricorda: «O l'onda la cavalchi o vieni travolto. Nessun accordo con Berlusconi. Per essere credibili - sottolinea - dobbiamo assomigliare alle cose che proponiamo. Dobbiamo essere una casa di vetro».

Ore 11,40. Emiliano sul palco: tornare a parlare con la gente
Michele Emiliano chiede al Pd di tornare a essere «intelocutore delle cose quotidiane». Intervenendo alla direzione del Pd, il sindaco di Bari ricorda: «Siamo l'unico partito su tutto il territorio nazionale, come le stazioni dei Carabinieri», ma «sembravamo un partito sulla linea Maginot, con gli avversari schierati di fronte che alla fine ci hanno aggirati. Non riuscivamo a parlare con la gente».

Ore 11,38. Ranieri: serve governo del presidente
Umberto Ranieri non condivide la proposta di Bersani «Credo - confida Ranieri, da molti considerato vicino al presidente della Repubblica, nel suo intervento alla Direzione del Pd - che non ci siano le condizioni per la formazione di un governo di centrosinistra che nasca con il voto dei grillini. Non credo neppure al ripiego del voto anticipato a giugno. Torna l'esigenza di una iniziativa del presidente della Repubblica. Auspico un "governo del presidente"».

Ore 11,33. Interviene Franceschini: non chiudiamoci
Interviene Dario Franceschini. Sottolinea la necessità per il Pd di rimanere unito. Consiglia «di allargarci e di non rinchiuderci», considerato - osserva - che il risultato elettorale è stato condizionato da scelte di esclusione e non di inclusione. «C'é il turno delle amministrative, da giocare con il doppio turno. A partire da Roma, vediamo se c'é lo spazio per allargare il nostro campo, dato che l'avversario al ballottaggio potrebbe essere Grillo».

Ore 11,09. Bersani conclude l'intervento: il Pd rimanga unito
Pier Luigi Bersani chiude il suo intervento alla direzione del Pd. «Chiedo - afferma - che il Pd, pur nel vivo della sua dialettica, garantisca unità, un Pd che discute come sempre ma che è unito è una risorsa di cui l'Italia non può fare a meno».

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