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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2013 alle ore 15:00.
L'ultima modifica è del 06 marzo 2013 alle ore 10:06.
Chiarisce che l'obiettivo non è corteggiare Grillo ma comprendere il malessere della società civile. Disagio che, ammette, il Pd non è riuscito a interpretare in maniera adeguata. Pier Luigi Bersani ha aperto la direzione nazionale del partito e, nel suo intervento dal palco, ha sottoposto la sua linea politica alla platea.
Un «governo di cambiamento» - per il nuovo esecutivo, le consultazioni del capo dello Stato potrebbero iniziare nel pomeriggio di martedì 19 marzo - in un programma articolato in otto punti chiave: dalla correzione «irrinunciabile» delle politiche europee di stabilità alle misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro, alla riforma della politica (in primis una nuova legge elettorale, sulla linea del doppio turno di collegio), alla cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri.
Il segretario ha proposto di cercare un'intesa con il Movimento 5 Stelle («chi ha avuto un consenso di 8 milioni elettori e ha scelto la via parlamentare deve dire cosa vuole fare») e ha chiuso all'ipotesi di un "governissimo" con il Pdl. Alle 18 la replica di Bersani agli interventi, poi l'approvazione a stragrande maggioranza (1 solo astenuto) da parte della platea della relazione del segretario.
Matteo Renzi ha lasciato la direzione qualche minuto dopo l'intervento di Bersani di questa mattina: pertanto non interverrà alla direzione. Nichi Vendola su twitter: «guido la Puglia fino a fine legislatura». Massimo D'Alema attacca Berlusconi: è impedimento a unità nazionale, afferma. Il Sole 24 Ore segue l'incontro con la diretta tweet dell'assemblea a cura di Emilia Patta.
Al termine dei lavori il segretario del Pd ha telefonato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per riferirgli direttamente della Direzione odierna del Pd e delle proposte approvate: dagli otto punti del programma al rapporto del Parlamento con un esecutivo di minoranza.
Ore 18,24. La Direzione Pd approva la relazione Bersani
Per alzata di mano, la Direzione nazionale del Pd approva con un solo astenuto la relazione del segretario Pierluigi Bersani che propone un governo di minoranza guidato dallo stesso Bersani per mettere in pratica un programma minimo di 8 punti. Tra gli interlocutori privilegiati della proposta avanzata dal segretario, il Movimento 5 Stelle, eslclusa invece ogni ipotesi di governo con il Pdl.
Ore 18,15. Bersani: «Abbiamo dabvanti un percorso stretto»
«Abbiamo davanti un percorso difficile, e da questa riunione non è uscito un piano B. Il sentiero è molto stretto», ammette Bersani nella sua replica finale in chiusura della direzione Pd, prima del voto sulla sua proposta, ma conferma il suo no ad ogni ipotesi di governo con il Pdl: «Non è accettabile un governo con uno (Berlusconi, nda) che quattro mesi prima delle elezioni se ne va e comincia a sparare a zero sulla realtà che ha contribuito a creare».
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