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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2013 alle ore 17:44.

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Il Piano per la numerazione è uno degli ultimi atti di tale "analogizzazione" del digitale, comprimendone le potenzialità di valorizzazione di nuovi soggetti e delle tv minori.

Mtv e Deejay sono generaliste o no?
Tra i molti punti interrogativi c'è quello sulla definizione di "generalista": che significa che tale canale "trasmetta prevalentemente" programmi di tipo generalista? Mtv e Deejay Tv lo fanno? Possono mantenere i numeri 8 e 9 sul telecomando? La logica direbbe di no, invece forse sì, ma non è affatto chiaro. In più, si parla di trasmessione analoogica e di simulcast analogico-digitale come caratteristiche per questi programmi: ma la commissione Ue ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia, non ancora conclusa, proprio perchè le norme italiane non permettevano di trasmettere in digitale a chi non aveva le frequenze analogiche...Europa 7 , poi, vinse una gara ma le frequenze analogiche non le ha mai avute.

La penalizzazione dei nativi digitali.
Perchè non può esistere un canali generalista tra i nativi digitali? E perchè ReteCapri, il cui editori Costantino Federico annuncia ricorsi contro il nuovo Piano, va relegata al numero 20, pur essendo un canali analoogico "storico"? Perchè un nuovo canale digitale potrà, al massimo, ambire ad una posizione dal 21 in giù sul telecomando (anche se questa discriminazione è stata legittimata dal Consiglio di Stato, ribaltando il Tar Lazio)?

Dieci e lode a un consorzio. I consorzi di tv locali hanno ottenuto quattro posizioni: 10, 97,98 e 99: quello che potrà avere successo sul mercato è però solo il consorzio che avrà il numero 10: ed è questa la maggiore novità, forse, del Piano Agcom. Gli imprenditori televisivi che avranno tale numero, da Sandro Parenzo a Luca Montrone (TeleLombardia e Telenorba, rispettivamente) meritano di poter finalmente competere alla pari con le tv nazionali, avendo un solo numero sul telecomando sia per le otto ore di programmi nazionali che per le otto di programmi locali. Sarebbe stato preferibile, per la concorrenza, però, avere i consorzi di tv locali su tasti del telecomando più vicini (10,11, 12 e 13?).

Programmi per adulti: sì o no?
Domande finali. Si dice che nel primo arco di numerazione non possono essere irradiati «programmi rivolti a un pubblico di soli adulti» e poi ancora: «le offerte a pagamento rivolte ad un pubblico adulto devono prevedere sistemi di controllo specifici e selettivi a tutela dei minori». Vuol dire che le offerte per "adulti" si possono fare dal secondo arco di numerazione in poi, a pagamento? Strano, visto che molti giuristi ritengono che il porno sia permesso solo con offerte "non lineari", come il video-on-demand, mentre il Piano di numerazione si riferisce solo a canali lineari.

È poi assurdo che ai canali in HD venga riservato l'ottavo arco di programmazione, praticamente una terra di nessuno per quello che, sul satellite e su altre piattaforme, è ormai lo standard usuale di trasmissione.

C'è poi la penalizzazione dei canali di televendite, che sono gli unici, oggi, a non perdere soldi e a dare (finora) oc cupazione.

L'indagine sulle abitudini e le preferenze degli utenti sul telecomando, effettuata dall'Istituto Piepoli, merita un'analisi a parte. Una domanda preliminare solamente: com'è stato selezionato, a parte la rappresentatività della popolazione italiana, il campione di 23.604 utenti intervistati telefonicamente? Attraverso i numeri telefonici fissi?

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