Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2013 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 09 aprile 2013 alle ore 13:45.

My24

Un'ora di confronto: Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi si sono visti a sorpresa alla Camera dopo che per tutta la mattinata erano circolate voci di un incontro in giornata. «Noi siamo a disposizione ma no a governissimi» ribadisce il segretario del Pd, in un tweet al termine del faccia a faccia. «Se non mi si chiede di andare ad Arcore a Palazzo Grazioli, non ho mai avuto problemi a incontrare Berlusconi» aveva detto Bersani in mattinata sull'ipotesi di un incontro con il Cavaliere, a oltre 40 giorni dalle elezioni che non hanno dato un vincitore certo. Al centro del colloquio l'accordo sul nome del prossimo presidente della Repubblica che potrebbe sbloccare lo stallo istituzionale. Bersani e Berlusconi sarebbero stati d'acordo sul dire no all'ipotesi di presidenti "a-politici".

«È stato un buon incontro però siamo all'inizio», è il commento di Enrico Letta presente all'incontro insieme ad Angelino Alfano. Il vertice, spiega Alfano in una nota diffusa al termine del vertice tra il leader del Pd e quello del Pdl - è stato l'occasione per confermare quel che abbiamo sempre detto: il presidente della Repubblica deve rappresentare l'unità nazionale e dunque non può essere, e neanche può apparire, ostile a una parte significativa del popolo italiano. Il presidente Silvio Berlusconi ha ribadito la propria disponibilità a fare ciò che é utile all'Italia a difesa del consenso ricevuto e della fiducia che milioni di italiani anche questa volta gli hanno accordato. Durante l'incontro - si legge ancora nella nota - non sono stati fatti nomi di possibili candidati. Nei prossimi giorni potranno esserci ulteriori appuntamenti». Intanto Matteo Renzi ne approfitta per una nuova incursione: «Speriamo si decida qualcosa» ha detto il sindaco di Firenze. Che attacca: «Non ho vinto le primarie, ha vinto Bersani. Il problemino è che poi Bersani non ha vinto le elezioni».

Letta: un metodo condiviso per scegliere nomi che uniscanoil Paese
L'incontro è stato tenuto "coperto" fino all'ultimo con i rispettivi staff impegnati a depistare i cronisti. «Si vedranno al Senato», «il faccia a faccia sarà a Palazzo Giustiniani», «appuntamento per le 18», «probabile vertice alle 20,30». Poi alle 17 Silvio Berlsuconi è stato visto entrare a Montecitorio e la "caccia" è partita. Riserbo sulla sala dell'incontro e giornalisti tenuti alla larga. Alla fine il Cavaliere se ne è andato senza parlare. Il primo commento è quello del vicesegretario democratico Letta: «È stato un buon incontro però siamo all'inizio».

Poi ha spiegato: «Un incontro utile per chiarirci sui criteri per individuare insieme una rosa di personalità che possa rappresentare l'unità del paese. In un momento di grandi divisioni, il Pd sente la forte responsabilità che sul presidente della Repubblica ci sia un segnale forte di unità nazionale». Il giro di incontri andrà avanti: giovedì Bersani vedrà il leader della Lega Roberto Maroni, poi sarà la volta del MoVimento 5 Stelle. L'obiettivo è «tentarle tutte per arrivare a un presidente eletto con un largo consenso».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.