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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2013 alle ore 17:20.
L'ultima modifica è del 19 aprile 2013 alle ore 09:00.

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Quarta fumata nera del Parlamento in seduta Comune, integrato dai delegati regionali. Romano Prodi è stato affomdato dai franchi tiratori e ha incassato solo 395 voti. Numeri che hanno scatenato l'entusiasmo del Pdl di Silvio Berlusconi, che ha accusato il Pd di aver «violato i patti». Pd sotto shock: sono mancati all'appello un centinaio di voti. Prodi in serata ha poi annunciato il suo ritiro dalla corsa al Quirinale. Poco prima Renzi aveva detto che la candidatura di Prodi «non c'era più». Rodotà nella quarta votazione ha ottenuto 213 voti, Cancellieri 78 voti, D'Alema 15. Il quorum nella quarta votazione era sceso a 504 voti. La quinta votazione è fissata per domani alle 10.

Questa mattina nella terza votazione su 949 votanti, Stefano Rodotà aveva ottenuto nella terza tornata di voto 250 voti, Massimo D'Alema 34. Per il candidato di Pd e Sel Romano Prodi solo 22 voti. Schede bianche: 465. Il quorum era di 672 voti (maggioranza dei due terzi). Hanno chiuso al professore Capo dello Stato Pdl, Lega Nord, Scelta civica e M5s. Pdl e Lega Nord non hanno partecipato al quarto scrutinio. M5s continua a sostenere Rodotà e al Pd promette: votatelo, e si apriranno praterie per il governo.

Dopo lo stop nelle prime due votazioni di ieri a Franco Marini e lo scontro nel Pd tra bersaniani e renziani, il segretario Pier Luigi Bersani ha proposto Romano Prodi, e i grandi elettori del centro sinistra, riuniti in mattinata al teatro Capranica di Roma - hanno dato il via libera. Anche Sel sosterrà Prodi. Marini intanto ha fatto un passo indietro. Il Pdl considera quella di Prodi un'ipotesi di rottura, e potrebbe sostenere Anna Maria Cancellieri alla quinta votazione anche se Berlusconi confida di non aver ancora deciso cosa fare. Sul nome del ministro ci potrebbe essere una convergenza con Scelta civica, che ha annunciato il suo sostegno a Cancellieri già al quarto voto. Ecco la cronaca della giornata.

Ore 22.46. Berlusconi: sì a nomi condivisi per governo con il Pd
«Domani speriamo che il Pd torni a una volontà di condivisione. Voteremo qualsiasi candidato al Colle ci presentassero, che possa poi portare alla possibilità di un governo condiviso» con il Pd. Così Silvio Berlusconi parlando a una cena elettorale di Alemanno.

Ore 22.38. Bersani: uno su quattro tra noi ha tradito
«Fra di noi uno su quattro ha tradito». Così Pier Luigi Bersani all'assemblea dei
parlamentari del Pd. «Ci sono pulsioni - ha aggiunto - a distruggere il Pd».

Ore 22.32. Bersani: domani ci asteniamo
«Domani mattina ci asteniamo e faremo un' assemblea, mi auguro che si trovi una proposta con le altre forze politiche. Noi da soli il presidente della Repubblica non lo facciamo», così Pierluigi Bersani.

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