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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2013 alle ore 21:45.
L'ultima modifica è del 29 aprile 2013 alle ore 14:45.

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Il Governo Letta ha incassato la fiducia alla Camera con 453 sì, 153 contrari e 17 astenuti. Stop al pagamento della rata Imu di giugno, in attesa della revisione. No all'aumento dell'Iva. Poi priorità per il lavoro, a partire dalla riduzione della tassazione sul lavoro stabile, in primis per giovani e nuovi assunti. Sono alcuni dei temi del programma di Enrico Letta lanciati nel corso del suo discorso per la richiesta di fiducia alla Camera. Misure sul lato conti pubblici, che valgono circa 10 miliardi di euro che l'Esecutivo dovrà reperire (dall'Imu all'Iva, dalla Cig agli esodati ai precari della pubblica amministrazione). E sul lato riforme costituzionali per le quali Letta si è dato 18 mesi di tempo: a partire dalla legge elettorale che è assolutamente da riformare. Non si può più andare al voto con il Porcellum, ha detto il premier, che ha parlato anche di reddito minimo per le famiglie bisognose. Il Governo Letta - dopo le ore drammatiche di domenica dell'attentato dinanzi a palazzo Chigi nel quale sono rimasti feriti due carabinieri, il brigadiere Giuseppe Giangrande in modo gravissimo, con lesioni alla colonna vertebrale e il carabiniere scelto Francesco Negri ferito a una gamba - ieri ha incassato la fiducia alla Camera e oggi alle 13 sarà alla prova del Senato. Ecco la cronaca di lunedì.

Ore 21,40. Il Governo Letta incassa la fiducia alla Camera con 453 sì
Il Governo Letta incassa la fiducia alla Camera con 453 sì, 153 voti contrari e 17 astenuti. La maggioranza utile era 304. Hanno votato 606 deputati. L'esecutivo è sostenuto da Partito democratico, Popolo della libertà e Scelta Civica per l'Italia. Con loro anche Centro democratico, il Movimento associativo italiani all'estero e le minoranze linguistiche. Ad esprimersi contro, come annunciato, sono stati invece il Movimento 5 Stelle, Sinistra e libertà e Fratelli d'Italia. La novità del giorno é stata l'astensione della Lega Nord.

Ore 20,25. Letta è stato il primo a dire sì
Nella chiama dei deputati per appello nominale sul voto di fiducia al nuovo governo il premier Enrico Letta è stato il primo a dire di sì, avendo chiesto di votare fra i primi.

Ore 20,21.Iniziata alla Camera la votazione per la fiducia
È iniziata alla Camera la votazione per la fiducia al Governo sulla risoluzione a firma dei capigruppo di maggioranza. Le operazioni di scrutinio, che avviene per appello nominale, richiederanno più di un'ora prima della proclamazione del risultato finale. Al Senato il voto di fiducia é in programma domani alle 13. In mattinata si svolgerà il dibattito, quindi la replica del presidente Letta che ha depositato già il suo discorso a Palazzo Madama (domani non lo replicherà).

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