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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2012 alle ore 14:43.
Il televisore non è uno smartphone e neppure un tablet. Un telecomando non è comodo come una tastiera e neppure come un display tattile. Sarà banale ma è un buon punto di partenza per non rimanere delusi dai piccoli (grandi) schermi connessi che hanno invaso il mercato.
Le applicazioni sono più belle se hanno chip e hardware dedicato e i social network richiedono forse teatri più intimisti. Detto questo rispetto a un anno fa i principali produttori hanno fatto progressi allestendo store, servizi e applicazioni più razionali rispetto al mezzo. Chi ci ha creduto di più è stata Samsung che ha la piattaforma più evoluta e più ricca in termini di offerta di contenuti. Sul fronte interfacce chi ha fatto meglio di tutti è stata Lg non solo e non tanto per aver adottato un telecomando che risponde al movimento ma anche perché con i comandi vocali presentati al Ces sta dimostrano una certa sensibilità all'accesso ai contenuti. Un tema questo che viene declinato anche con la possibilità di trasformare il proprio smartphone in telecomando o aggiungere periferiche come tastiere e gamepad.
Soluzione questa adottata anche da altri produttori per allietare l'esperienza di navigazione o di gioco. Sul fronte dei contenuti, in pieno recupero i coreani di Lg. Più spartana ma completa l'offerta di Panasonic. Ha tutto senza troppi doppioni. Facebook, Youtube, Twitter sono invece integrati nei servizi da tutti i produttori. Nessuna soluzione brilla per ottimizzazione (a parte Skype su Samsung che si 'incolla' bene ai contenuti tv). Qualche idea in più magari potrà arrivare (si spera) grazie ai kit di sviluppo rilasciati. Un discorso a parte merita Sony, l'unica ad avere contenuti (musica e film) e servizi davvero in esclusiva grazie al network di Sony Entertainment.
Dall'alto ogni produttore dà la sensazione di lavorare sulla quantità piuttosto che sulla qualità. Philips, Sharp e Loewe hanno scelto di puntare su una piattaforma comune (dentro anche Lg). Toshiba con Places gioca partita a sè (l'interfaccia è davvero elegante). Non convince la mancanza di una piattaforma comune e aperta e incentivi seri per gli sviluppatori. Occhio alla connessione wireless. Senza banda larga, ovvero sotto i 2 Megabit la smart tv di 'intelligente' ha ben poco.
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