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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2012 alle ore 21:04.

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Il sesto senso di Ps VitaIl sesto senso di Ps Vita

Pare di impugnare la cloche di una navicella spaziale, di quelle però dei film di fantascienza anni Ottanta. Un tripudio di leve e pulsanti come nella cabina di pilotaggio degli aerei di linea. Ps Vita, la nuova macchina da gioco da passeggio di Sony in uscita il 22 febbraio, è un po' così, vintage. Un salto in un passato recente da vecchio videogioco. Una console progettata da gamers per gamers, che ha tutto.

Schermo Oled da cinque pollici, touch screen anteriore e touch pad posteriore, sensore di movimento, telecamera anteriore e posteriore, Gps, microfono, doppio stick analogico connessione Wi-fi e 3G. Non si sono fatti mancare nulla alla Sony. Ken Kutaragi il visionario padre della Playstation non avrebbe chiesto di meglio. Forse proprio per questo Ps Vita sarà l'ultima di una specie nata trent'anni fa con i Game&Watch (qui da noi conosciuti come scaccia pensieri). Una macchina portatile costruita per mantenere inalterata l'esperienza di giochi strutturati e immersivi. Nulla a che vedere con le app ludiche entrate in questi anni nei telefonini, tablet praticamente in quasi tutti i dispsitivi mobili. Per una console "professionale" trovare spazio nello zaino (o nella borsetta) non sarà cosa semplice. La Nintendo 3Ds partita meno di un anno fa ha dovuto tagliare drasticamente il prezzo per risollevare le vendite. Ps Vita per la tecnologia che incorpora è però una best practice in termini di rapporto qualità/prezzo (249 euro). Un oggetto per intenditori. Le vendite in Giappone (la console è stata lanciata a dicembre) non sono andate bene. Ma l'ambizione di Sony è quella di andare oltre il videogame.

«La scelta del nome, la parola Vita accanto al marchio Ps – ha spiegato a Nova24 Andrew House presidente di Sony Computer Entertainment – è stata fatta perché la nostra intenzione è penetrare con questa console nel quotidiano, nella vita delle persone. Non solo con il gioco». Ecco quindi Facebook, Foursquare, Twitter, Skype chat, messaggistica, trofei, Psn Network: la macchina nasce per essere connessa, per comunicare e condividere. Da qui l'accordo gli operatori di telefonia per aggiungere al wi-fi anche il 3G. In Italia il partner è per ora Vodafone: si potrà acquistare la console con abbonamento flat o con la sim ricaricabile. Sotto questo profilo il vantaggio rispetto ai negozi di applicazione di Android e Apple non è scontato. Sulle interfacce invece la distanza è incolmabile.

Giochi come Escape Plane, Reality Fighter, e Little Deviants (al debutto sono previsti una decina di titoli tra negozi e Ps Store) esaltano le novità di Ps Vita. "Toccare sotto" la console (il touch pad posteriore) è una opzione in più, così come l'integrazione tra schermo tattile e comandi analogici consente di agire in modo imprevisto sulla struttura del gioco. All'inizio non è banale, la curva di adattamento è inclinata verso l'alto per chi è abituato con i comandi tradizionali ma le potenzialità ci sono tutte. Per la prima volta gli sviluppatori di videogiochi hanno a disposizione una "cassetta per gli attrezzi" complessa ma completa. Incrociando Gps, realtà aumentata, sensori e potenza di calcolo devono inventarsi qualche cosa di meglio delle apps videoludiche per cellulare e smartphone. Limitarsi a tradurre in formato da taschino i blockbuster di casa Sony (come il bellissimo Uncharted: L'Abisso D'oro) questa volte potrebbe non bastare. L'ultimo esemplare di una antica specie per non estinguersi ha solo una opzione. Reinventare il gioco portatile.

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