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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2012 alle ore 15:12.

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Macchine per dialisi più forti del terremotoMacchine per dialisi più forti del terremoto

Pochi giorni dopo il primo sisma tecnici e dirigenti della Bellco di Mirandola erano a Parigi, di fronte a una platea di alcune migliaia di medici e specialisti di dialisi e trapianti, per presentare le loro ultime innovazioni: tre macchine automatizzate di emodialisi, di cui una unica al mondo, per i bimbi appena nati.
Nonostante le scosse distruttive, l'intera azienda, con i suoi 364 addetti, è impegnata ad andare avanti comunque. E così per l'intero polo biomedicale di Mirandola, con i suoi 4mila addetti e cento aziende, di cui la Bellco è una dei capofila.

«Il distretto medicale del Mirandolese è fatto più che di strutture, di persone - afferma Stefano Rimondi, Amministratore Delegato di Bellco - nonché di know how non cancellabile da qualsiasi evento per quanto catastrofico. Questa è la forza principale di questo distretto e la base indispensabile per la sua ripresa».
E di carte da giocare per la ripresa, nonostante i terribili eventi, la Bellco ne ha. Basti pensare che, insieme al dipartimento di nefrologia di Vicenza, l'azienda ha sviluppato una macchina di dialisi capace di affrontare l'insufficienza renale acuta in bambini appena nati. Una patologia prima incurabile.

E poi Flexia e Amplia, macchine non solo di dialisi ma multi trattamento. La prima per anziani e la seconda per terapie intensive. Capaci di generare trattamenti personalizzati. Per esempio, nel caso di Amplia, non solo l'insufficienza renale, ma anche respiratoria e la setticemia. Patologie contemporanei spesso mortali nei ricoveri ospedalieri in terapia intensiva. «Non solo - spiega Rimondi - queste macchine possono inserirsi nell'automazione ospedaliera dove, nei reparti per patologie croniche le terapie complesse possono essere programmate su base personalizzata, e poi facilmente modificate. Inoltre le macchine stesse sono dotate di sensori in grado di misurare i parametri clinici del paziente e adattare in tempo reale la terapia. Sono sistemi a biofeedback, punto di incontro di sensoristica, bioingegneria e informatica».

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