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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2012 alle ore 15:06.
La sfida non sarà solo tra atleti. Durante le Olimpiadi di Londra 2012 il confronto avverrà anche tra i tessuti, i materiali e le tecnologie più avanzate per favorire le prestazioni e contribuire ad abbattere tempi sempre più vicini ai limiti fisici degli sportivi. In ogni disciplina le caratteristiche dell'abbigliamento scelto possono giocare un ruolo importante: dalle scarpe ultraleggere per l'atletica alle maglie con i «canali di ventilazione» per garantire una temperatura corporea costante.
Alla base di questi prodotti ci sono ricerche specifiche sul funzionamento dei muscoli e sull'anatomia degli arti. Un esempio è l'«Effector power shirt» della X-Bionic, pensata per il ciclismo ma adatta anche per il calcio e il fitness. È una maglietta tecnica che ha all'interno un sistema di compressione parziale della muscolatura e canali 3D per smaltire il sudore senza raffreddare la pelle. Due tecnologie che interagiscono senza alterare l'una il funzionamento dell'altra. La compressione parziale riduce al minimo le vibrazioni muscolari, ottimizza l'apporto di ossigeno e sostanze nutritive e accelera l'eliminazione di acido lattico, senza compromettere la naturale climatizzazione cutanea.
Il sistema «3D-BionicSphere» mantiene, invece, la temperatura corporea ottimale. Sul torace termoregola senza dare al corpo la sensazione di freddo: l'aria calda all'interno dei canali funge da isolante mentre quella umida viene smaltita e sostituita con aria fresca. Stesso concetto anche per la schiena, dove l'aria incamerata nei canali funziona come isolante dal freddo. Poi un sistema di ventilazione, composto da tubicini tridimensionali che scorrono intorno al corpo, fa fluire l'aria verso parti normalmente non rinfrescante dalla circolazione temperata.
La compressione muscolare e lo sviluppo idrodinamico sono alla base anche dei nuovi costumi «Ap 12 Alchemy Project 2012» di Tyr. Il tessuto di compressione è progettato per adattarsi anatomicamente: leggerissimo, ha microfilamenti idrofobici che garantiscono una "memoria" di forma dei muscoli e concorrono al galleggiamento. In più, è termosaldato e legato da quattro cuciture che si combinano in modo da creare spinta. Quindi si ottimizza la posizione del corpo e si riduce la resistenza in acqua. Infine ritarda la produzione di acido lattico. Il tessuto è stato realizzato dal centro studi e sviluppo di Tyr in collaborazione con Camille Lacourt, campione del mondo a Shangai.
Anche per il triathlon la spinta muscolare è la caratteristica sviluppata dalla linea «Carbon»: un tessuto più leggero di quelli finora disponibili che esercita una compressione uniforme fino al livello del vasto mediale. Il fondello è ultraleggero, ha dei fori specifici che permettono di eliminare in maniera rapida e definitiva l'acqua dopo la fase di nuoto e durante la corsa e la bici evita le irritazioni.
«Più leggero equivale a più veloce» è, pure per queste Olimpiadi, il motto delle scarpe Adidas, che pesano in media il 25% in meno rispetto a quelle di Pechino 2008. L'Adizero Prime SP per al corsa, ad esempio, pesa 99 grammi, il 62% in meno del modello usato alle scorse Olimpiadi ed è stata sviluppata in collaborazione con il velocista americano Tyson Gay. Al suo interno c'è una lastra di 1,3 millimetri di carbonio che la rende stabile. L'Adizero Avanti 2, invece, pensata per la distanza, non ha soletta ma l'intersuola di 3 millimetri più bassa con un perno del 20% più piccolo. Il piede, quindi, è più vicino alla pista di 7 millimetri e questo ne riduce il tempo di contatto.
Immancabile, infine, l'impegno per l'ambiente e la sostenibilità delle materie prime usate per le attrezzature. Ogni scarpa contiene elementi riciclati, mentre l'edizione speciale della «Fluid Trainer» indossata da più di 70mila volontari è la calzatura più sostenibile di sempre. Un milione e mezzo di bottiglie di plastica sono state riciclate al 100% per il kit dei volontari e dei tedofori e il 96% dell'abbigliamento dello staff. La collezione di Londra 2012, dunque, è il risultato dello sviluppo di oltre 160 nuovi tessuti riciclati creati appositamente per i giochi olimpici.
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