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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2012 alle ore 15:30.

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Code lunghissime e tempi di attesa record: ma com'è alla prova dei fatti il primo iPhone del dopo-Steve Jobs? Un ottimo apparecchio, ma troppo costoso, con un paio di ingenuità e una bella sorpresa. E tralasciamo i problemi di iOS 6, che sono in un capitolo diverso (soprattutto le nuove mappe del dopo-Google, una vera caduta di qualità). La "forma" cambia poco, ma in realtà moltissimo. L'iPhone è più lungo e più leggero: si apprezza subito la differenza e il telefono in mano si fa maneggiare bene. La carrozzeria però è il punto debole: nel modello nero si graffia con facilità il retro in alluminio satinato. Phil Schiller sostiene che è normale, ma per chi tiene chiavi, monetine e telefono nella stessa tasca (o borsa) è un problema. Considerando anche il prezzo del nuovo gioiello di Apple, un po' di sobrietà nel cartellino non sarebbe stata male.

Le ingenuità in cui Apple inciampa sono due. Da un lato il nuovo connettore Lightning, che mette fuori gioco tutto l'ecosistema casalingo di adattatori, secondi caricabatterie (necessari per gli smartphone che comunque arrivano con difficoltà a sera se usati intensamente), kit per automobili. Dall'altro, la nano-sim, che costringe chi cambia telefono a una spesa in più.

Usare l'iPhone però è una vera gioia: la videocamera scatta foto tra le migliori di questa categoria, soprattutto in ambienti con poca luce (storicamente il tallone d'Achille dei telefonini), lo schermo è luminoso e sottilissimo. La potenza grazie al nuovo processore A6 tutto made in Apple è notevole.

Una nota finale. L'iPhone 5 ha un audio sorprendente. Sia per le telefonate, con il nuovo sistema di cancellazione del rumore esterno, sia per la resa musicale. E i nuovi auricolari riescono ad innovare un settore che si pensava avesse ormai detto tutto.

I PUNTI DI FORZA...
Lo schermo. È il maggior punto di forza: comodo da impugnare, brillante e saturo per il colore, la maggior lunghezza fornisce un aumento di superficie consistente senza penalizzare la portabilità. Aver ridotto a due strati lo spessore (vetro sopra e Lcd con sensore touch integrato nei pixel) rende molto più sottile l'apparecchio.

Videocamera. Stessa risoluzione della precedente (8 megapixel) ma molto più luminosa, superando il tipico punto debole dei telefonini, le foto di ambienti a bassa luminosità. Video notevole a 1080p con buono stabilizzatore. E finalmente la qualità 720p della camera frontale per videoconferenze degne di questo nome.

Il nuovo processore A6. Il primo totalmente progettato da Apple, è il vero asso nella manica: fa la differenza e permette di superare del doppio le performance del 4S senza impattare in maniera sensibile sui consumi. La tecnologia del Soc di Apple è notevole anche per la grafica e la correzione di fotografie e filmati.

L'audio. Con il terzo microfono che cancella le interferenze, le telefonate diventano molto più chiare. Sono di altissimo livello i nuovi auricolari totalmente ridisegnati: più presenza dei bassi, più resistenti. Cambia e migliora anche il Dac integrato, per ottenere una maggiore qualità della musica digitale.

... E LE CRITICITÀ
Lightning e nano sim. Per adesso sono una spiacevole novità. Il nuovo connettore è più comodo (si usa da entrambi i lati), ma mette in fuorigioco tutti gli accessori, tenendo conto che l'adattatore costa 29 euro. Le nuove nano sim nei negozi invece scarseggiano ancora più degli iPhone 5.

La carrozzeria. Il nuovo retro di alluminio anodizzato è bello dal punto di vista estetico, ma si graffia facilmente (anche se non si rompe, come quello in vetro), mentre la fascia metallica del modello nero cede al sottostante color metallo. In rete i clienti si lamentano per questo aspetto.

Il prezzo. Quasi mille euro per uno smartphone è davvero troppo, in tempo di crisi e di spending review, non solo per i bilanci pubblici. Il prezzo italiano è il più alto di Eurolandia, ma parte comunque da una base elevata, soprattutto se si guarda ai nuovi Nokia Lumia e ai vecchi Samsung Galaxy S III.


Le frequenze. Ancora per un paio d'anni il problema non si porrà, ma Apple con questo modello ha comunque privilegiato l'Lte americano e cinese, limitando le frequenze utili in Europa. In Italia Wind è fuorigioco, Tim e Vodafone in situazione di stallo. Nell'Lte è avvantaggiata solo 3.

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