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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2013 alle ore 17:13.
Più di 60mila test all'anno che fruttano decine di brevetti e generano tecnologia sportiva all'avanguardia. Oxylane Research, il centro di ricerca e sviluppo del gruppo Decathlon, si trova a Villeneuve d'Ascq, vicino a Lille, nel nord della Francia. Sperimenta materiali e prodotti che arriveranno sul mercato tra cinque o dieci anni.
«Qui lavorano 50 ricercatori, tra medici, ingegneri e dottorandi, che si dedicano allo studio del corpo umano», racconta Jean-Nicolas Coquant, direttore di Oxylane Research. «Al loro fianco 150 designer e 450 ingegneri dedicati alla ricerca e alla progettazione di prodotti e componenti innovativi.
La maggior parte sono concentrati nel campus di Villeneuve d'Ascq, anche se alcuni marchi specifici, come quelli dedicati al mare o agli sport invernali, hanno dei centri di ricerca autonomi».
Cinque i settori di ricerca principali: «Il primo è la morfologia perché il corpo è il primo materiale di un atleta», continua Coquant. «Al contrario di quel che si pensa, il fisico è un modello in continuo cambiamento: studiarlo ci permette di anticipare alcune evoluzioni della morfologia e rendere i nostri prodotti all'avanguardia». Un altro filone di ricerca riguarda la biomeccanica. Entriamo in una piccola palestra dove c'è un rugbista con sensori di movimento attaccati a ogni parte del corpo: sta simulando dinamiche di gioco mentre un computer registra ogni suo gesto.
Tutto questo serve a capire come si muove il corpo in questa disciplina in modo da vestirlo e proteggerlo nel migliore dei modi. Non meno spettacolari sono i test sulla termo-fisiologia, dedicati alla misurazione della temperatura della pelle, della sudorazione, della tolleranza al freddo o al caldo. Manichini "intelligenti", in grado di sudare come gli esseri umani, vengono inseriti in camere climatiche (con temperature che vanno da -40° a 45° e vento fino a 40 chilometri orari) con addosso i nuovi materiali da testare. L'ultima innovazione è uno speciale trattamento al plasma che rende impermeabile qualsiasi indumento, senza ridurne la traspirabilità. Gli ultimi due campi di ricerca riguardano la salute e l'analisi sensoriale.
«Anche un oggetto semplice come il campanello della bicicletta può essere oggetto di innovazione», spiega Coquant. «Lavorando sulle frequenze del suono lo abbiamo reso udibile in modo più chiaro».
Il campus è anche un grande laboratorio dove i prodotti vengono testati. Nella galleria dei collaudi c'è uno zaino da montagna zavorrato che viene fatto cadere 20mila volte per verificarne la resistenza. Una sacca da golf, invece, "corre" su un tapis roulant sconnesso per mettere alla prova la solidità delle sue ruote. Mentre un pallone da basket viene sparato contro il tabellone a 50 chilometri orari per verificarne la pressione e la sfericità dopo 1.500 colpi.
Se i 21 brand del gruppo Oxylane (come B'Twin, Quechua, Kalenji) si esprimono in quasi tremila nuovi prodotti ogni anno, molto del merito è di questo centro che, solo nel 2011, è riuscito a depositare 37 brevetti. «L'aspetto più affascinante è proiettarci nel futuro", conclude Coquant mentre mostra il Personal coach di Artengo, sensore da attaccare alla racchetta da tennis che conta i colpi, misura la velocità del servizio e la centratura della palla, e la Sph3re di Geonaute, la prima action cam in grado di riprendere immagini a 360°. Novità che saranno disponibili tra pochi mesi.
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