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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2013 alle ore 14:27.
Tulio Cardozo ha trascorso gli ultimi sei anni nel carcere di massima sicurezza di San Quintino, in California, dopo essere stato arrestato per motivi di droga. Appena uscito di prigione, è stato assunto come business analyst da Kicklabs, società di consulenza sul mercato digitale, e ha fondato Collaborative Benefit, il LinkedIn per ex detenuti alla ricerca di impiego.
Ma il suo successo professionale non è frutto del caso, anzi. Nel 2012, Cardozo ha frequentato il corso «pilota» di The Last Mile, il primo incubatore tecnologico all'interno di un penitenziario americano. Il progetto nasce da un'idea di Chris Redlitz e Beverly Parenti, venture capitalist del gruppo Transmedia Capital di San Francisco. «L'anno scorso, siamo stati invitati a San Quintino per parlare di impresa, tecnologie e innovazione. Non ci aspettavamo che il nostro intervento suscitasse tanto interesse e così ci siamo chiesti: che cosa succederebbe se aprissimo un acceleratore d'impresa in carcere?».
Dopo aver ottenuto il consenso del Department of Corrections and Rehabilitation della California, hanno iniziato a studiare la questione da un punto di vista economico. «I dati che abbiamo trovato sono sconfortanti. Ogni anno, lo Stato versa 50mila dollari per il mantenimento di un singolo detenuto. In dieci anni, questo comporta un esborso di 500mila dollari. Ma, senza un programma di reinserimento, il rischio di recidiva è del 60% e ciò significa un cattivo investimento per lo stato». Con questi numeri alla mano, hanno convinto aziende come Microsoft e Twitter a entrare a far parte del progetto, attraverso donazioni di attrezzature e know how.
«Il nostro obiettivo è di formare figure professionali altamente qualificate da inserire nel mondo del lavoro attraverso stage pagati nella Silicon Valley».
A partire da queste considerazioni, i due imprenditori hanno dato vita a una scuola d'eccellenza e l'hanno chiamata The Last Mile, «perché l''ultimo tratto di strada che separa la vita dentro da quella fuori è il più difficile da percorrere».
Il training si svolge in sei mesi di attività e prevede lezioni di economia, business plan, comunicazione, gestione dei social media e incontri con mentori e ispiratori di cambiamento: alla prima edizione hanno partecipato, fra gli altri, Guy Kawasaki, guru della Apple, Brian Wang, startupper di successo («Forbes» lo ha inserito nella lista dei migliori imprenditori del mondo under 30) e i coniugi Johanna Rees e John Hamm, angel investor della Silicon Valley. La classe è composta da tredici allievi, selezionati in base a test psico-attitudinali, colloqui e curriculum (per entrare, è necessario essere iscritti ad almeno due corsi del Prison University Project, curato dalla Patten University di Oakland).
Inoltre, prima di essere ammessi, i candidati firmano un contratto, con cui si impegnano a rispettare il programma di studi e a diventare mentori della classe successiva. «La maggior parte dei nostri studenti è entrata in carcere prima della rivoluzione dei social network, perciò, quando iniziano, non sanno neanche cosa siano un post, un tweet o una app per smartphone. Partiamo da zero e arriviamo a costruire il business plan di una startup».
Per farlo, il team di The Last Mile (composto da 22 persone, tutte volontarie) ha dato vita a diverse azioni, come la costruzione di una biblioteca di cultura digitale e la simulazione di social network (in carcere l'accesso a internet è vietato, così i detenuti curano i loro profili social su carta e gli operatori li trascrivono).
Il programma si conclude con il Demo Day, la giornata dedicata alla presentazione dei pitch. Alla prima edizione, lo scorso 18 maggio, hanno preso parte investitori, startup desiderose di conoscere i propri concorrenti, ma anche politici come Ann Brown, First Lady della California e sostenitrice del progetto. Il secondo Demo Day si è svolto tre giorni fa, il 21 febbraio, e ha confermato il successo del programma. «Questa volta hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni carcerarie, interessati a esportare il format in altri stati», conclude Redlitz con orgoglio.
Nel frattempo, aziende e hub di San Francisco stanno iniziando ad offrire stage pagati ai diplomati di The Last Mile. Per il momento, la lista comprende dieci società. Ma il potenziale è enorme. Del resto Palo Alto è solo a un'ora di macchina da qui.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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