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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2013 alle ore 15:32.

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Che la televisione stia cambiando è piuttosto evidente, e il luogo dove i produttori stanno focalizzando la loro attenzione è sicuramente la rete. In questa direzione si muove anche Yahoo! con Yahoo! Screen, un aggregatore di video per il web. «Yahoo! Screen – ci spiega Matteo Failla, head of media di Yahoo! Italia – è una piattaforma che aggrega contenuti video e programmi video originali provenienti dai canali Yahoo! tra cui notizie, finanza, lifestyle e cinema». Per l'Italia, da una parte ci sono le produzioni americane come «Electric City», la webserie prodotta da Tom Hanks; dall'altra ci sono le produzioni interne.

«Da 2 anni siamo impegnati in produzioni originali, ci contraddistingue l'attenzione per il comedy e i tutorial». «Sabrina & Sabrina», per esempio, è una serie dedicata alle donne (con Sabrina Nobile) o «Roast to Coast», viaggio surreale di alcuni ragazzi negli Usa (con Gip). «Abbiamo studiato ciò di cui si interessano le persone, per esempio sui social network, e proviamo a dare una risposta, sempre con produzioni professionali». Al momento le produzioni italiane sono circa una dozzina e stanno per uscire «X-Hunter» (un investigatore che metterà alla prova la veridicità di notizie inverosimili sul web) e «Universo Y», con Maddalena Corvaglia. Inoltre a breve esordirà anche Simona Ventura e la sua «Simona Ventura Tv».

Produzioni da tv generalista – «ci rivolgiamo al 52% degli italiani quindi non possiamo avere un target particolare» – che guardano alla specificità del web: «Selezioniamo in verticale con prodotti mirati a certi pubblici. La piattaforma cerca di interessare tutti frammentando l'offerta con proposte più specifiche». È fondamentale osservare quanto accade nel sistema dei media: «I punti fondamentali per noi sono tre: lo sviluppo del video, la centralità dei mobili e l'emergere di una tipologia di fruizione differente.

Il video online è in fortissimo sviluppo, merito soprattutto dei device mobili che sono la tecnologia emergente per questi contenuti. Il pubblico non è più passivo, si tratta bensì di un utente che cerca quello che gli interessa e che frammenta la sua fruizione, o spezzettando nella sua giornata il programma che gli interessa o andando ad assaggiare programmi diversi. Inoltre si è ormai attestato il fenomeno del second screen, il device con cui si vede la televisione e con cui si interagisce con i programmi. La strategia è chiara: «Per noi diventa importante non solo offrire un video ma anche creare un mondo intorno con cui l'utente può interagire».

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