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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2013 alle ore 15:32.

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Sotto forma di calore, il corpo umano emette fra i 100 e i 120 watt di energia. Camminando, o magari con i sobbalzi dell'automobile, si genera movimento: un'altra possibile sorgente di energia. Così – tanto per dare un'idea – un tessuto che fosse al tempo stesso termoelettrico e piezoattivo, potrebbe ricaricare uno smartphone. L'idea è venuta a David Carrol. Direttore del laboratorio di nanotecnologia alla Wake Forest University in North Carolina, ha realizzato il prototipo di un tessuto capace di collezionare elettroni dal calore e dal movimento.

«Non può rimpiazzare la batteria, ma solo integrarla», spiega Carrol. «In compenso, è un tessuto leggero che può essere usato nell'abbigliamento». Per sbaglio, sua moglie l'ha messo in lavatrice. E, giura l'inventore, ha passato anche quel test.

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