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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2013 alle ore 20:25.
Prima ancora che sul mercato arrivi la Google Car, l'auto senza autista immaginata dal colosso di Mountain View, il diciannovenne romeno Ionut Budisteanu ha sviluppato un sistema low-cost che consente a una macchina di muoversi da sola in mezzo al traffico.
L'invenzione gli ha tributato il primo premio da 75mila dollari dell'Isef, la International Engineering and Science Fair, il concorso per scienziati in erba che la Intel Corporation organizza su scala mondiale dal lontano 1950. «Nel 2004 – ha spiegato il ricercatore teenager – sono morte sulla strade del mondo due milioni e mezzo di persone, per l'87% a causa di un errore nella guida. Ho pensato che bisognasse fare qualcosa».
Al secondo e al terzo posto – davanti a un'infinità di altri premiati, ripartiti in 17 categorie della ricerca scientifica – sono arrivati la diciottenne californiana Eesha Khare (che ha sviluppato un meccanismo per ricaricare le batterie di uno smartphone in 30 secondi) e il diciassettenne Henry Lin della Louisiana (che ha simulato un "cluster" di migliaia di galassie, capace di fornire dati inediti sui grandi misteri dell'astrofisica, come la materia oscura).
Alla 64esima edizione dell'Isef, che quest'anno si è tenuta a Phoenix in Arizona, hanno partecipato oltre 1.600 scienziati-teenager, provenienti da più di 70 paesi del mondo. Nel complesso, i premi economici in palio ammontavano a 3 milioni di dollari.
Fra i nove partecipanti arrivati dall'Italia in Arizona, sono stati premiati soltanto Massimo Cappelletto e Davide Zilli dell'I.s.i.s. Arturo Malignani di Udine, hanno presentato un nuovo propellente ecologico e non tossico da loro sviluppato, con relativa struttura meccanica di supporto, per l'alimentazione di missili e razzi. È ecologico perché, al contrario dei propellenti abitualmente usati per mettere i satelliti in orbita, non sviluppa protossido di azoto nell'atmosfera, che è un gas con effetto-serra.
Gli altri italiani in gara erano Michele Simoncelli e Luca Passerini dell'I.t.i.g. Marconi hanno presentato una particolare fresatrice da loro progettata da zero, sia nell'hardware che nel software, in grado di scolpire oggetti in tre dimensioni a partire da modelli digitali. Poi Francesco Bray, Claudio Freda e Andrei Militaru del Liceo Scientifico Paolo Frisi di Monza, hanno presentato uno studio – battezzato "Tug-of-war" – sulle forze che intervengono e possono determinare la vittoria nel tiro alla fune. Infine, dallo stesso istituto di Monza, venivano anche Denise Sanfilippo e Alessandro Petromilli, che hanno sviluppato «Smart crossroads» un sistema di gestione intelligente del traffico agli incroci semaforici. Tutti e nove gli studenti erano stati già premiati l'anno scorso al concorso scientifico nazionale «I Giovani e le Scienze», promosso da Fast, la Fondazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, o all'European Union Contest for Young Scientists (Eucys), voluto dalla Commissione europea per promuovere la ricerca scientifica.
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