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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 09:18.
L'ultima modifica è del 08 marzo 2012 alle ore 09:18.

Rocco Daniele Nastasi

La citazione in francese
La culture, c'est ce qui reste, quand on a tout oublié.
Bruno Fontaine

Ho sempre creduto nel valore della risorsa cultura per favorire l'integrazione, lo sviluppo e la partecipazione alla vita democratica della città e del Paese. La Cultura è lo strumento sul quale investire, specialmente in una città come la mia che vede la presenza di numerosi immigrati. Il mio impegno, nonostante il periodo di difficoltà economica che attraversiamo, è di considerarla servizio essenziale e per questo inaugureremo una nuova biblioteca/idea store e continueremo a promuovere il Museo di fotografia contemporanea.
Daniela Gasparini

Sindaco del Comune
di Cinisello Balsamo (MI)

Servono manager competenti
Sono il segretario dell'Opera della Primaziale Pisana, che gestisce la Piazza del Duomo di Pisa. Aderisco con entusiasmo al documento: il nostro Paese deve investire in cultura purché il mondo che gestisce i beni culturali non sia confinato a una élite chiusa ma si apra alla popolazione che è assetata di conoscenze. È opportuno che il mondo della cultura si confronti con più convinzione con le professionalità di tipo manageriale, finanziario, giuridico al fine di gestire con competenza e sempre maggiore capacità le grandi esperienze che al momento esistono e che sono legate alle discipline classiche che appartengono a questo mondo. Il settore pubblico apra il confronto e le porte a quello privato, come prevede il codice dei beni culturali, e insieme si possano creare le sinergie, nel rispetto e nelle competenze reciproche, per raggiungere alti livelli di gestione. Solo così l'Italia può essere all'avanguardia sui modelli gestionali del bene culturale e rappresentare un motore di idee e di esempio per gli altri Paesi.

Gianluca De Felice

Opera della Primaziale Pisana

L'adesione del Liceo
Insieme agli insegnanti del mio liceo ci siamo ritrovati in tutti i punti del Manifesto e condividiamo l'affermazione che la dicotomia tra cultura scientifica e cultura umanistica si è rivelata infondata e pericolosa. È quello che ci insegna la nostra esperienza insieme a oltre mille ragazzi di cui cerchiamo di esaltare le doti creative. Il futuro dell'Italia è legato in maniera indissolubile alla qualità dell'istruzione. È per questo che ci sembra cruciale la sinergia tra i ministeri auspicata dal Manifesto. Sono convinto che abbiamo enormi potenzialità nel campo dell'industria creativa grazie ai ragazzi e alle ragazze che frequentano la scuola o l'università. Il Manifesto indica la via da percorrere e mi auguro che da esso l'Esecutivo prenda spunto per definire a breve le priorità dell'agenda di Governo.

Riccardo Rossini

Preside Liceo scientifico
e musicale Marconi di Pesaro

Patrimonio dimenticato
Da oltre 45 anni mi occupo di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico, storico ed artistico dei Comuni sorti a ridosso dell'antica Atella. Agli inizi degli anni 80 ho fatto parte dell'Ufficio Studi sugli itinerari turistico-culturali per la valorizzazione del Mezzogiorno e dell'itinerario lungo la via Appia attraverso Lazio, Campania, Basilicata e Puglia. Il Progetto si è arenato ben presto per la mancanza di un coordinamento delle politiche culturali delle regioni interessate.

Giuseppe Petrocelli

Presidente della sede di Atella

Archeoclub d'Italia

Due genitori preoccupati
Desideriamo aderire al Manifesto per la cultura: abbiamo due figli di 17 e 20 anni e siamo molto preoccupati per il loro futuro in questo Paese che non sa più vivere di un bene fondante quale la cultura.

Paola Leoni e Giuseppe Guarino

A rischio i musei provinciali
Sono un ex funzionario dei musei provinciali della Provincia di Gorizia, una struttura culturale che si è sempre confrontata con un'amministrazione provinciale che non aveva la cultura fra le priorità. Gli assessori competenti con cui ho operato non si sono interessati ai musei nel loro complesso, ma per quello che poteva tornare utile nell'immediato. Con la ventilata soppressione delle Province si apre anche la questione di che fine faranno le strutture culturali ad esse appartenenti. Inoltre, il Friuli-Venezia Giulia è una regione a statuto speciale, per cui sulle autonomie locali ha potestà decisionale. Per non parlare degli innumerevoli musei civici, sparsi sul territorio e sul cui futuro bisogna chiedersi se possono vivere o debbono sopravvivere. È necessario ripensare anche al loro ruolo.
Roberto Scomersi

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