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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2012 alle ore 09:35.
L'ultima modifica è del 05 maggio 2012 alle ore 08:15.
Partenza inconsueta per il 95° Giro d'Italia che nei primi tre giorni percorrerà le strade assolutamente piatte della Danimarca. Lo posso testimoniare da cicloamatore perchè l'anno scoso ho sperimentato una parte del tracciato del campionato del mondo e le difficoltà più impegnative sono paragonabili al ponte della Ghisolfa di Milano.
Sarà un Paese di ciclisti (4 milioni di biciclette per 5,5 milioni di abitanti, oltre 11mila chilometri di piste ciclabili), ma partire dalla Danimarca mi sembra una scelta un po' discutibile dal punto di vista sportivo considerando la varietà degli itinerari in Italia.
La prima settimana del Giro è senza insidie altimetriche e quindi rischia di essere noiosa; di solito non ci sono neanche le emozioni legate alle furiose bagarre tipiche dei giorni iniziali al Tour de France. Tappe per velocisti e un'occasione per i giovani talenti italiani (Modolo, Gatto, Pozzato) di mettersi in luce nella sfida con il campione del mondo Mark Cavendish.
L'organizzazione del Giro ha concentrato la battaglia per la vittoria finale nell'ultima settimana con una raffica di arrivi in salita: si comincia con Cervinia per continuare con Pian dei Resinelli (lungo un percorso molto battuto da noi ciclisti della domenica con la Valcava e il Culmine di San Pietro) e gran finale all'Alpe di Pampeago e allo Stelvio, dal lato di Bormio lungo i tornanti del Mapei Day di luglio. Dislivelli terribili, in un solo giorno 5.900 metri che credo sia un vero record. La crono conclusiva sarà quasi certamente solo una passerella per i sopravissuti dalle fatiche degli ultimi giorni.
Il favorito numero uno è Ivan Basso anche se la partecipazione last minute di Frank Schleck rischia di complicare la corsa al varesino. Aggiungo Michele Scarponi nel lotto dei possibili vincitori. Dalle informazioni che ho raccolto tra le squadre della corsa rosa la partita si giocherà tra questi tre corridori. Un outsider è il ceco Roman Kreuziger e qualche chance potrebbe avere Damiano Cunego, mentre non scommetto sui piccoli scalatori come Josè Rujano. Il Giro sarà l'occasione per vedere alla prova alcuni giovani interessanti come Fabio Felline, Diego Ulissi e Arnaud Demare. Per la mini crono di oggi il pronostico va all'americano Taylor Phinney, ma non vanno escluse sorprese (Marco Pinotti o Filippo Pozzato).
La crisi economica non risparmia, ovviamente, il mondo delle due ruote anche se assistiamo a forti squilibri: alle difficoltà di budget di molte squadre italiane ed europee si contrappongono le grandi disponibilità finanziarie di team come la kazaka Astana o l'americana Bmc. Sono proprio di questi giorni le voci di proposte milionarie per convincere Vincenzo Nibali a cambiare casacca.
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