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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2012 alle ore 07:04.
L'ultima modifica è del 25 maggio 2012 alle ore 08:48.
La rivincita degli ultimi! A sorpresa sul traguardo di Vedelago Andrea Guardini ha battuto nientemeno che il re dello sprint, Mark Cavendish. Il giovane velocista della Farnese Vini-Selle Italia mercoledì era arrivato ultimo all'arrivo di Cortina, scivolando al penultimo posto nella classifica generale. E proprio la corsa contro il tempo dei velocisti per non finire fuori tempo massimo nelle tappe di montagna ha innescato un duro scambio di colpi tra Cavendish e Guardini.
Veleni sul palco nel post-gara con l'inglese che allude a presunti aiuti ricevuti mercoledì da Guardini per evitare l'esclusione. Questo botta e risposta tra velocisti mi sembra strumentale e solo chi è senza peccato può scagliare la prima pietra. Ricordate cosa era successo all'arrivo a Porto Sant'Elpidio con l'insinuazione che diversi sprinter avevano fatto ricorso a mezzi non proprio trasparenti (vale a dire aiuti!) per non finire fuori tempo massimo? La motivazione tecnica della performance di Guardini va piuttosto individuata nella miglior condizione, rispetto a Cavendish che si è "spremuto" sui tornanti del passo Giau. La fatica ha inciso sulla brillantezza dell'inglese ma vanno riconosciuti potenza e tempismo nell'azione di Guardini.
Quella di ieri è stata una tappa molto veloce (oltre 49 km/ora) e tranquilla. Certamente più tranquilla rispetto alla mia prima giornata da presidente di Confindustria; devo confessare che durante il discorso pronunciato all'auditorium della Musica in alcuni momenti sono andato "fuori soglia".
Da oggi sarò più riposato rispetto ai corridori attesi a una due giorni terribile sulle Alpi: due giorni che decideranno il Giro 2012.
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