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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2012 alle ore 08:26.
L'ultima modifica è del 06 maggio 2012 alle ore 14:06.

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Pronostico centrato nella tappa inaugurale del 95° Giro d'Italia. L'americano Taylor Phinney ha stracciato tutti nella mini-cronometro di 8,7 chilometri ad Herning in Danimarca percorsi a una media di oltre 50 km/all'ora: è sua la prima maglia rosa.

Mi ha impressionato la prova di potenza di questo giovane americano, un predistinato in quanto entrambi i genitori sono stati campioni del ciclismo: il padre ha trionfato in due tappe al Tour de France ai tempi di Greg LeMond e la madre ha vinto l'oro su strada alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Figlio d'arte, Taylor, a soli 22 anni, ha già conquistato due campionati del mondo su pista nell'inseguimento e tre Parigi-Roubaix per under 23. Corridore molto forte fisicamente (1,90 d'altezza per 82 chilogrammi) sta trasferendo sulla strade le doti di pistard dove contano potenza e determinazione.

La prova contro il tempo non ha fornito grandi sorprese se si esclude il brillante quarto posto del giovane Manuele Boaro. Il "classico" percorso danese senza dislivelli ma con alcune curve molto insidiose ha esaltato le caratteristiche degli specialisti della pista: alle spalle di Phinney si sono, infatti, classificati altri due pistard: Geraint Thomas e Alex Rasmussen. Tra i favoriti si è difeso discretamente Ivan Basso, deludono Michele Scarponi e Frank Schleck che già accusano qualche ritardo dal varesino.

Oggi e domani altre due tappe "danesi" adatte ai velocisti. D'obbligo il pronostico per Mark Cavendish che conosce bene queste strade dove l'anno scorso ha conquistato la maglia iridata. Per i giovani italiani della specialità sono i primi test ma dubito che possano competere con quella furia di Cavendish in volata.

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