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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2012 alle ore 06:41.

Ancora una volta Mark Cavendish ha dimostrato di non avere rivali in volata e, ieri, nella tappa da Modena a Fano (209 chilometri) si è confermato il numero uno nonostante le botte rimediate nell'ultima giornata danese nel Giro quando l'inglese è malamente caduto a pochi metri dal traguardo. Volata "limpida" al termine di un percorso, piuttosto monotono e noioso, senza emozioni. Un tentativo di fuga, partito da lontano, si è spento a una quarantina di chilometri dall'arrivo; poi battaglia nel gruppo che ha tagliato fuori dallo sprint finale alcuni specialisti (come Thor Hushovd e Tyler Farrar). Per Cavendish è stato un gioco da ragazzi piegare le velleità degli avversari.
Percorso più ondulato, e quindi più interessante, quello di oggi che porterà i ciclisti da Urbino a Porto Sant'Elpidio. Niente di sensazionale, quanto a dislivelli, ma qualche velocista stasera potrebbe essere già staccato in classifica.
Una classifica (guidata dal lituano Ramunas Navardauskas) molto corta con i corridori raccolti in un pugno di secondi. Scorrendo la graduatoria devo dire che mi fa molto piacere vedere al secondo posto il sudafricano Robert Hunter, giovane promessa che nel 2002 con la maglia della Mapei ha collezionato 5 vittorie. Ieri Hunter è arrivato 4° nella volata e, se solo si fosse piazzato al terzo posto, oggi sarebbe partito con la maglia rosa per effetto degli abbuoni.
Nel curriculum di Hunter c'è in particolare una vittoria: nel 2002 ha trionfato nella Hyper Classic che si corre ogni anno a Città del Capo ed è la gara che raccoglie il maggior numero di partecipanti al mondo: ben 50mila.
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