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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2012 alle ore 06:40.
Una vittoria annunciata quella di Oliver Rodriguez sulle rampe di Assisi. Nella presentazione della tappa avevo pronosticato lo spagnolo come protagonista della giornata per le sue qualità di scattista adatte alla ripida salita che conduce al centro storico della cittadina umbra. Poche scaramucce nella tappa da Civitavecchia ad Assisi, la corsa si è animata – come previsto – negli ultimi chilometri quando la strada ha cominciato a impennarsi. Finale spettacolare: Rodriguez ha colpito con forza lasciandosi alle spalle corridori meno dotati di scatto, come Ivan Basso che ha pagato qualche secondo di ritardo; anche Domenico Pozzovivo (recente trionfatore a Lago Laceno) non è riuscito a rispondere all'affondo. Rodriguez ha vinto e, grazie ai venti secondi di abbuono, ha strappato la maglia rosa al canadese Ryder Hesjedal che, comunque, si è difeso bene e adesso è secondo nella graduatoria generale.
La tappa di Assisi non lancia, certamente, segnali risolutivi per la classifica ma non vanno trascurate le chance dello spagnolo (corridore reattivo e scattante anche sui terreni più impegnativi) alla vittoria finale. Va sottolineato che Rodriguez non è uno specialista delle crono, ma in salita si difende; d'altra parte ha vinto la classifica degli scalatori alla Vuelta nel 2005. Lo spagnolo, poi, sta dimostrando una brillante condizione di forma che spaventa tutti i big.
Oggi frazione da Assisi a Montecatini, adatta agli sprinter. Un avvertimento: lo strappo di Vico, a pochi chilometri dal traguardo, potrebbe tagliare fuori qualche velocista e lasciare spazio a finisseur più completi.
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