Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:19.
Nei mondiali argentini del 1978 è fortissimo l'intreccio tra calcio e politica. Il mondo del pallone si trasferisce in paese dominato da una delle più feroci dittature della storia. Dal 24 marzo 1976 l'Argentina è guidata da una giunta militare, con a capo il comandante Jorge Rafael Videla.
La coppa del mondo offre così l'occasione al regime per autocelebrarsi: del resto la squadra padrona di casa, guidata da Menotti, è una delle favorite per la vittoria finale. Escluso un giovanissimo Maradona dalle convocazioni, l'Argentina si basa, tra gli altri, su Passarella e Kempes.
L'Italia di Enzo Bearzot viene inserita proprio nel girone dei padroni di casa, la Francia e l'Ungheria: il ct si affida al blocco juventino, lancia in Nazionale Antonio Cabrini e affianca a Roberto Bettega in attacco la giovane promessa Paolo Rossi, in forza al Vicenza.
Nella gara d'esordio contro la Francia, dopo nemmeno 2' Lacombe infila Zoff, ma è proprio Rossi a trovare il gol del pari, lesto a ribattere da distanza ravvicinata una respinta del portiere francese. Il torinista Zaccarelli sigla invece il gol della vittoria. Contro l'Ungheria ci pensa ancora Rossi ad andare in gol assieme a Bettega e Benetti per il 3-1 finale. Con questi due successi l'Italia si qualifica per il girone di semifinale, ancor prima di incontrare l'Argentina. Molti suggeriscono a Bearzot di ricorrere ad un turnover per questa partita, ma il tecnico preferisce schierare l'undici titolare. Al minuto numero 67' su lancio di Antognoni, Rossi suggerisce per Bettega che realizza il gol del vantaggio. Vincendo il girone eliminatorio, l'Italia si ritrova in un raggruppamento con Germania Ovest, Olanda e Austria.
Pareggiamo per 0-0 con i tedeschi, mentre il solito Rossi firma il gol vittoria contro gli austriaci. Per noi diventa dunque decisiva la gara contro gli olandesi: passiamo in vantaggio grazie ad un'autorete di Brands, che poi però realizza anche il gol del pareggio nella porta giusta. Il gol vittoria è di Peters, e all'Italia non resta che la finale per il terzo e quarto posto contro il Brasile. A giocarsi il titolo saranno i padroni di casa dell'Argentina e l'Olanda.
Anche nella finalina l'Italia viene battuta per 2-1 da due tiri da lontano di Nelinho e Dirceu dopo il vantaggio di Causio e Zoff finisce sotto accusa. Nella finale arbitrata dall'italiano Sergio Gonella, Kempes porta in vantaggio l'Argentina al 38', ma l'Olanda pareggia con Nanninga a 8' dalla fine. Servono i tempi supplementari, in cui gli argentini realizzano due gol con Bertoni e Kempes, agevolati anche dall'arbitro italiano, accusato di tollerare esageratamente il gioco duro argentino. I padroni di casa festeggiano così il primo titolo, giunto anche grazie ad una goleada sospetta contro il Peru nel girone finale.