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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2010 alle ore 17:18.
L'Italia che si presenta al Mondiale del 1974 è flagellata dalla crisi energetica, dilaniata dalle stragi di Piazza della Loggia e del treno Italicus, impegnata nel referendum sul divorzio che la divide. Un anno tormentato e difficile, in cui la gente spera almeno che la Nazionale di Ferruccio Valcareggi possa regalare qualche soddisfazione nella rassegna ospitata dalla Germania Ovest. Malgrado il fallimento agli Europei del 1972, il blocco azzurro è formato in gran parte da coloro che hanno disputato la finale nel 1970.
I primi problemi arrivano già dal ritiro di Coverciano, dove chi aveva vinto il campionato con la Lazio, Chinaglia in primis, spinge per giocare, mentre Valcareggi è più portato ad affidarsi ai suoi fedelissimi. Insomma, il gruppo non è compatto già dall'inizio dell'avventura. Anche i dirigenti federali mettono pressione a Valcareggi, cercando di favorire l'impiego di alcuni giocatori a scapito di altri. La pessima condizione dei reduci dal Messico e il gruppo scricchiolante non lasciano presagire nulla di buono. Nel girone di qualificazione siamo con Haiti, Argentina e Polonia. L'inizio è da brividi, quando l'haitiano Sanon interrompe l'imbattibilità di Zoff dopo 1143 minuti. Ci pensa il solito Rivera a pareggiare, quindi un'autorete ci porta in vantaggio. Valcareggi decide di sostituire Chinaglia con Anastasi a 20' dalla fine: uscendo dal campo il laziale manda platealmente a quel paese l'allenatore.
Proprio Anastasi fissa il punteggio sul 3-1, ma il gesto di Chinaglia scatena la bufera e spacca la Nazionale. Contro l'Argentina finisce 1-1 e contro la Polonia ci basta un pari per qualificarci. I polacchi non sono in vena di regali e ci sorprendono, battendoci per 2-1 con un gol di Capello. Il gol del pari non arriva e l'Italia torna a casa, segnando la fine del ciclo di Valcareggi sulla panchina della Nazionale. Dopo il breve interregno di Fulvio Bernardini, sarà Enzo Bearzot a sedersi sulla panchina azzurra.
In finale arriva la Germania Ovest, che deve affrontare l'Olanda di Cruijff. La Germania Ovest poteva contare sulla classe del libero Franz Beckenbauer, sull'esperto Berti Vogts, e sui gol di Gerd Müller, mentre l'Olanda ha già mostrato al mondo un calcio innovativo, divertente e brillante, votato all'attacco ed in grado di fornire ottime coperture difensive. Un calcio totale, basato sulla copertura totale del campo e per questo molto dispendioso. Gli olandesi passano in vantaggio con Neeskens dopo solo 2' di gioco, ma la Germania prima pareggia con un rigore di Breitner, quindi realizza il 2-1 con Muller al 43' del primo tempo. Finisce così, con i tedeschi vittoriosi per 2-1 che festeggiano il secondo titolo mondiale della loro storia.